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M5S soffia il seggio alla Lega, Toti non pervenuto (o quasi): la Liguria al bivio

I dati dei principali partiti nei centri più popolosi dell'Imperiese. Il Terzo polo non sfonda

Generico settembre 2022

Imperia. Da tre onorevoli espressione della provincia di Imperia eletti nel 2018, a due. La non riconferma dei deputati Flavio Di Muro, ventimigliese, Lega, Leda Volpi, sanremese d’adozione, ex Movimento 5 Stelle (non ricandidata) e Giorgio Mulé, eletto nel 2018 grazie al seggio blindato del Ponente (ora candidato in Sicilia), fanno sì che il testimone della rappresentanza dell’Imperiese passi all’unico candidato del territorio promosso a Roma, Gianni Berrino, sanremese, Fratelli d’Italia, e al genovese Edoardo Rixi (Lega) che ha ereditato la candidatura blindata alla Camera nel collegio Savona-Ventimiglia di Mulé. E’ questo il primo dato del risultato delle elezioni politiche, frutto del combinato disposto della riforma sul taglio dei parlamentari e della riaffermazione del Movimento 5 Stelle che, grazie al risultato ottenuto al Senato, strappa con Luca Pirondini (capogruppo pentastallato nel consiglio comunale di Genova, prima viola della Sinfonica di Sanremo), il seggio ambito dal leghista imperiese Alessandro Piana (vicepresidente della Regione in carica).

Il secondo dato inconfutabile è il tracollo di Cambiamo del presidente Giovanni Toti, sia pure con la scusante della presentazione alle urne di un simbolo nuovo, con un nome di scarso richiamo: “Noi moderati”. Il raggruppamento degli arancioni con il partito di Maurizio Lupi, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e Udc, in Liguria fa poco meno del 3%, a livello nazionale lo zero virgola, praticamente non pervenuto. Da segnalare i risultati sopra la media nei fortini di Imperia e Taggia, dove il candidato al Senato Marco Scajola (assessore regionale) ha generato un travaso di voti non indifferente a vantaggio del partito totiano. Nel capoluogo di provincia, in particolare, Scajola porta “Noi moderati” al 10%, mentre a Taggia (altro feudo amministrato dal fedelissimo Mario Conio), si ferma intorno al 9%, comunque oltre cinque punti sopra il resto della media locale. Se il raffronto però si fa sulla base del dato delle regionali di appena due anni fa, quando Cambiamo era primo partito con più del 20% dei consensi, il paragone diventa incommentabile. Lasciando da parte la sconfitta bruciante nel seggio uninominale di Genova del candidato Sandro Biasotti contro l’esponente della Sinistra Luca Pastorino.

«Il progetto moderato era troppo giovane per poter fare di meglio, – commenta il primo cittadino di Taggia Mario Conio -. Se il risultato è stato sicuramente deludente a livello nazionale, e sul piano regionale mi aspettavo di più, nel locale posso dire che i segnali sono stati incoraggianti. A Taggia si sfiora il 10% tra Camera e Senato. Per il territorio sarebbe stato bello avere una rappresentanza più nutrita. Bene la promozione di Gianni Berrino, ma è un vero peccato non aver potuto mandare a Roma anche Marco Scajola. Il progetto moderato è veramente agli inizi. E’ da comprendere come questo voto politico si riverbererà sullo scenario regionale. Io credo che quello dei moderati sia un esperimento da portare avanti. Manca nello scenario nazionale una proposta centrista che sappia fare sintesi. Per fare meglio ci voleva più tempo che in questo caso è mancato».

mario conio

«A livello nazionale il centrodestra vince in maniera netta perché il famoso campo largo, ipotizzato da Letta, non è riuscito a stare insieme. La legge elettorale, per come è composta, favorisce le alleanze larghe. Il PD ha avuto una grossa concorrenza da parte del Movimento 5 Stelle che ha dimostrato di avere ancora consenso nel Paese, – aggiunge il segretario provinciale del Partito Democratico Christian Quesada -. Sul piano locale, in Liguria il Partito Democratico regge, ma la scelta sulla composizione delle liste, su cui sono stati fatti degli errori nel non dare rappresentatività a tutti i territori, non ha consentito, per esempio alla provincia di Imperia, di poter incidere maggiormente sul risultato finale».

cristian quesada

Capitolo Terzo polo. L’exploit generale del Terzo polo Azione-Italia Viva non si riverbera nei dati dei principali centri della provincia di Imperia (vedi in fondo). Nella Città dei fiori, dove era candidata la sanremese Desiree Negri, l’endorsement a due giorni dal voto del sindaco Alberto Biancheri non stravolge le sorti del movimento che è al 7,88 di media tra Camera e Senato, in linea con quella nazionale. Meglio fa Forza Italia, data per finita dopo la scissione che ha portato alla nascita di Cambiamo. A Ventimiglia il Terzo polo va male. Bene invece a Bordighera.

Il voto nei comuni principali della provincia di Imperia (dato ufficiale Senato).

Sanremo. FDI (32,75); Lega (9,61); Forza Italia (8,07); Noi Moderati (3,05); Pd (13,72), M5S (10,84); Terzo polo (7,71)

Imperia. FDI (21,73); Lega (9,92); Forza Italia (5,46); Noi Moderati (10,26); Pd (12,43), M5S (9,13); Terzo polo (7,73)

Ventimiglia. FDI (33,25); Lega (15,24); Forza Italia (9,19); Noi Moderati (3,62); Pd (14,28), M5S (10,51); Terzo polo (4,79)

Bordighera. FDI (31,72); Lega (9,07); Forza Italia (8,46); Noi Moderati (3,58); Pd (15,33), M5S (8,55); Terzo polo (8,81)

Taggia. FDI (28,54); Lega (9,31); Forza Italia (7,88); Noi Moderati (8,10); Pd (13,26), M5S (12,90); Terzo polo (6,20)

Vallecrosia. FDI (31,60); Lega (9,66); Forza Italia (8,17); Noi Moderati (8,65); Pd (14,28), M5S (10,51); Terzo polo (4,92)

Diano Marina. FDI (32,19); Lega (10,98); Forza Italia (9,01); Noi Moderati (5,75); Pd (14,40), M5S (8,03); Terzo polo (6,18)

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