Per il futuro

Dalla nave mangia-plastica agli edifici green, la sfida per la blue economy mette insieme Ventimiglia e Monaco fotogallery

Presenti numerose autorità civicili e militari

Ventimiglia. Dal progetto di una nave “mangia-plastica”, in grado di trasformare le isole di plastica presenti negli oceani in energia, alla realizzazione di edifici completamente green: la sfida verso un futuro in cui l’ecosostenibilità sia il motore centrale dell’intera economia mette insieme il Principato di Monaco e Ventimiglia.

Questi i temi discussi nel pomeriggio nel corso del convegno “Lo sviluppo di un’economia blu sostenibile”, organizzato al Forte dell’Annunziata dall’associazione monegasca “98000 Green Vision“, presieduta da Rino Raho, con il patrocinio del Comune di Ventimiglia.

Ad intervenire, dopo i saluti istituzionali del commissario prefettizio Samuele De Lucia, e dell’ambasciatore italiano a Monaco Giulio Alaimo, sono stati Guillaume Rose, girettore generale Esecutivo Monaco Economic Bord (MEB), Claudio Genovese, chief ​executive​ officer Aura Capital Partners, l’ingegnere Marco Cornacchia, direttore del porto Cala del Forte di Ventimiglia, l’architetto Marco Filippo Alborno, progettista del porto di Ventimiglia, il sindaco di Ospedaletti Daniele Cimiotti e il professore Alessandro Arioli, agronomo e ambientologo, nonché direttore del dipartimento D.A.F.E.E.S Torino.

«Si tratta di un evento ormai tradizionale che caratterizza l’attività del nostro comune ma soprattutto è un evento che consente, a noi e a chi abita al di là della frontiera, di vivere in maniera più coesa e cordialmente vicina – ha detto il commissario De Lucia -. E’ un’occasione veramente bella di vicinanza e amicizia: dobbiamo essere vicini tra noi, soprattutto in questo momento di grandi tensioni e contrasti. Sappiamo almeno che nel nostro “microcosmo” siamo tutti vicini e protesi verso obiettivi comuni, nobili e importanti come l’argomento di questo incontro, perché il miglioramento delle condizioni e del progresso dell’economia blu è un tassello che ciascuno di noi deve portare per il miglioramento delle condizioni di vita generale».

L’ambasciatore Alaimo ha sottolineato l’importanza degli scambi bilaterali tra l’estremo ponente della Liguria e il Principato di Monaco, nel quale ogni giorni oltre 5mila italiani si recano per raggiungere il proprio posto di lavoro: «L’Italia, Monaco e la Francia sono abbracciati sullo stesso braccio di mare – ha detto – E su questo braccio di mare, l’Italia, Monaco e la Francia hanno rapporti che ci uniscono per la tutela delle specie e dell’ambiente marino: la prossima settimana ci sarà a Imperia una riunione tra Monaco e Italia per la tutela dell’ambiente marino, con la presenza di una nave che farà dei prelievi».

Parlando di sostenibilità ambientale, Guillaume Rose ha sottolineato quelli che sono gli obiettivi del Principato: dalla riduzione del 55 percento entro il 2030 di emissioni di gas serra fino alla completa de-carbonizzazione entro il 2050, se non addirittura 2040 come auspicato dal principe Alberto II. A Monaco, un fondo apposito creato nel 2016, sostiene le aziende a convertire la propria produzione, intraprendendo iniziative di transizione ecologica.

Lo stesso vale per il porto di Cala del Forte, come rimarcato dall’ingegnere Cornacchia: l’infrastruttura sta cercando di ottimizzare i consumi, rivolgendosi a fornitori che garantiscano una produzione sostenibile dell’energia. Un obiettivo, questo, condiviso anche dal sindaco di Ospedaletti Daniele Cimiotti che sogna per la sua città un porto ecosostenibile, non impattante e circondato dal verde.

 

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