Ventimiglia, dopo 42 anni Daniela e Giampiero lasciano il Caffè Vergnano

18 agosto 2022 | 08:00
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Ventimiglia, dopo 42 anni Daniela e Giampiero lasciano il Caffè Vergnano
Ventimiglia, dopo 42 anni Daniela e Giampiero lasciano il Caffè Vergnano
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Ventimiglia, dopo 42 anni Daniela e Giampiero lasciano il Caffè Vergnano
Ventimiglia, dopo 42 anni Daniela e Giampiero lasciano il Caffè Vergnano
Ventimiglia, dopo 42 anni Daniela e Giampiero lasciano il Caffè Vergnano

Dal 1 settembre la gestione passa a Giuseppe Festa e Nicola Veneziano

Ventimiglia. I ricordi sono tanti, troppi, per riuscire a trasformarli in parole. Ma a parlare bastano gli occhi, pieni di emozione. Gli sguardi di Daniela Aviotti e del marito Giampiero Ferrari raccontano una vita trascorsa a servire i clienti, «che sono soprattutto amici», dicono. Una vita di lavoro e sacrificio, ma anche passione e dedizione.

Sessantanovenni, Daniela e Giampiero (detto Piero) hanno gestito per 42 anni il “Caffè Dapy“, poi diventato “Caffè Vergnano” nel 2005, in via Chiappori, 6, a Ventimiglia.

«Abbiamo aperto il 1 dicembre del 1980 ed eravamo già marito e moglie, perché ci siamo sposati l’anno prima – racconta Giampiero -. In pratica tra lavoro e casa abbiamo vissuto per 42 anni fianco a fianco 24 ore su 24». «Ora che andiamo in pensione – scherza Daniela -. Staremo un po’ separati».

«Questo è un bel mestiere, mi piace», aggiunge Giampiero, che si è diplomato ad Alassio nella prima scuola alberghiera d’Italia. E’ lui che per 42 anni ha cucinato torte, pizze, focacce e ogni altra prelibatezza apprezzata dai clienti. «Abbiamo sempre basato il nostro lavoro sulla qualità, e questo ci è sempre stato riconosciuto dai clienti», dice. Una vita di sacrificio, certo, fatta di ritmi serrati e di rinunce: «Ma siamo stati ripagati – affermano entrambi – Le gratificazioni ricevute dai nostri clienti e amici sono state per noi importantissime».

Il successo del locale è testimoniato anche dalla guida “Bar d’Italia” che da 15 anni, ormai, lo ha inserito come punto di riferimento a Ventimiglia. «Qui anche gli amici a quattro zampe sono sempre ben accolti, con uno snack dedicato e una ciotola di acqua fresca – si legge nella recensione -. Sono solo alcune delle attenzioni che i titolari riservano alla loro clientela, affezionata o di passaggio». E ancora: «Il nome sull’insegna è una garanzia in termini di qualità del caffè, estratto nei giusti modi e tempi, in degustazione varie miscele 100% Arabica e pure un decaffeinato con tutti i crismi. Il cappuccino è equilibrato e sufficientemente cremoso. Per accompagnare si può contare su brioche e una varietà di pasticcini, come le tipiche castagnole, e frolle di produzione artigianale. Ogni giorno si sfornano focacce e pizze, tra cui la specialità della casa: la “pisciadela”, crostate e torte per soddisfare ogni tipo di palato. In inverno, imperdibile la cioccolata con la panna montata».

Tutte le gustose ricette e i rispettivi segreti sono stati tramandati ora a Giuseppe Festa e Nicola Veneziano (già proprietario del bar Fiorucci, sempre a Ventimiglia), che dal 1 settembre raccoglieranno il testimone di Daniela e Giampiero.

Un ricordo particolare? I due coniugi non hanno dubbi: «Quando nel 2005 abbiamo rinnovato il locale, aderendo al progetto del Caffè Vergnano. L’inaugurazione è stata favolosa, con una partecipazione immensa che ci ha fatto molto piacere. Abbiamo iniziato una nuova avventura nello stesso locale».

«Ora il locale ci mancherà – dicono – Mancherà per via dei clienti che ormai sono diventati tutti amici. Poi ci sono gli amici speciali, quelli che qui da noi sono venuti fin dall’inizio e continuano a venire, con i figli e con i nipoti. In questi giorni ne vediamo in tanti uscire con gli occhi umidi, per la commozione, e questo ci rende orgogliosi di ciò che abbiamo fatto».

Un po’ di riposo, però, è meritato, soprattutto dopo che per una vita si è arrivati al lavoro alle 5,30 per poi chiudere il locale alle 19. «Vivremo la casa come fino ad ora non abbiamo mai fatto – dice Daniela – Perché la nostra casa è sempre stata questa, il caffè». Laureata in Lettere e destinata a diventare professoressa, Daniela ha trasformato l’occasione di gestire un locale nella professione della vita: «Ho imparato questo mestiere con mio marito, non ho alcun rimpianto. Sono stata felice così».

Tra le invenzioni più apprezzate, il “caffè Dapy”, acronimo di Daniela – Piero e Ylenia (figlia della coppia), a significare che tutto ruota intorno agli affetti, agli amici, alla famiglia.