Il caso

Ventimiglia, bufera sulla nomina del nuovo responsabile di Protezione civile

L'ex consigliere D'Eusebio ha reso noti documenti su precedente revoca dell'incarico al nuovo caposquadra

candidati protezione civile ventimiglia

Ventimiglia. Ha ricevuto l’incarico di responsabile della nuova squadra di Protezione civile a Ventimiglia solo da poche ore, ma il suo nome ha già scatenato polemiche: è una vera e propria bufera quella che si è scatenata su Marco Conte, 51 anni, divenuto caposquadra con 18 voti su 27 totali (7 sono andati a Philippe Choquet e 2 a Gino Lipari). L’ex consigliere di minoranza Massimo D’Eusebio ha infatti pubblicato su Facebook due documenti (dei quali uno riservato) dai quali si evince che nel 2010, all’epoca della prima amministrazione Scullino, allo stesso Conte era stato revocato l’incarico da referente responsabile dell’allora Protezione civile.

«Con la presente si revoca l’incarico di responsabile operativo AIB della squadra comunale di protezione civile di Ventimiglia, con effetto immediato, dalla data di notifica della presente», si legge in un documento datato 10 giugno 2010 a firma di Roberto D’Andrea, all’epoca consigliere delegato alla protezione civile e dell’ingegnere Cesare Cigna, dirigente comunale. E in una nota “riservata e personale”, a firma sempre del dirigente Cigna, si chiede a Conte di restituire il cellulare di servizio e la carta sim.

«Mi è stato chiesto se il nuovo capo della protezione civile di Ventimiglia era stato cacciato – scrive D’Eusebio – Rispondo con le carte, la prima è la revoca, la seconda foto è una delle motivazioni (inerente l’utilizzo della scheda sim, ndr)».

documenti marco conte
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