25 settembre

Camera e Senato più snelli, in pole per Roma c’è Gianni Berrino

Trattative aperte tra i partiti. L'onorevole uscente Flavio Di Muro e l'assessore regionale Marco Scajola dovranno conquistarsi l'elezione. Fuori il medico ex M5S Leda Volpi

Generico agosto 2022

Imperia. Manca una settimana alla chiusura degli accordi tra forze politiche in vista delle candidature ufficiali per le elezioni del 25 settembre. A trattative aperte e con la scure della riforma sul numero dei parlamentari che ha ridotto a 15 i potenziali candidati eleggibili in Liguria (6 con il sistema maggioritario – di cui 4 alla Camera e 2 al Senato -, 9 nel proporzionale), sono tre gli imperiesi che hanno una chance concreta di agganciare il prossimo treno diretto a Roma.

Tra questi il nome più accreditato è quello dell’attuale assessore regionale a Turismo, Trasporti e Lavoro Gianni Berrino. L’avvocato sanremese, una lunghissima militanza politica nelle file della destra, ex vicesindaco del Comune di Sanremo, potrebbe essere candidato come secondo nella lista proporzionale di Fratelli d’Italia alla Camera, subito dopo la leader nazionale Giorgia Meloni, oppure capolista al Senato. Stando ai sondaggi più recenti che danno il partito di Meloni sopra il 20%, in testa alla coalizione di centrodestra che con ogni probabilità formerà il prossimo governo, Berrino ha ottime possibilità di restituire una rappresentanza in parlamento alla sua città natale, Sanremo, orfana di un proprio esponente nella Capitale dai tempi dell’avvocato e senatore di Forza Italia Gabriele Boscetto.

Oltre Berrino, all’orizzonte ci sono una lunga serie di ipotesi che cambiano di giorno in giorno. L’onorevole uscente Flavio Di Muro (Lega), ha molte meno probabilità di tornare in parlamento di quante ne aveva avute al suo ingresso nel 2018, quando da outsider centrò l’elezione al primo colpo. Il giovane deputato ventimigliese potrà correre solo alla Camera per questioni d’età. Se nella ripartizione dei collegi, interna al centrodestra, alla Lega dovessero spettare due candidature all’uninominale, e tra queste ci fosse quella per il collegio Camera 1 (va da Ventimiglia a Savona), Di Muro troverebbe lì la sua collocazione ideale che ne aumenterebbe di molto le possibilità di successo. Contrariamente, l’esponente del Carroccio dovrebbe sperare di risultare eletto da terzo nella lista proporzionale, come avvenne nel 2018, quando il segretario regionale Edoardo Rixi e l’onerevole Sara Foscolo, furono eletti uno a Genova e l’altra a Savona, facendo scattare la promozione a onorevole anche per Di Muro.

Il terzo nome più discusso è quello dell’assessore regionale Marco Scajola. La neonata alleanza tra Cambiamo di Toti e Noi con L’Italia di Maurizio Lupi darà frutti (leggasi eletti) solo al superamento della quota di sbarramento del 3% su scala nazionale o il 20% su base regionale. Due obiettivi di non semplice raggiungimento. Toti ora si trova di fronte al problema di dover mettere in campo i pezzi migliori della sua formazione se vuole fare numeri che contano nella sua Liguria. Tra gli assi di Cambiamo c’è sicuramente l’imperiese Scajola, recordman di preferenze alle scorse regionali. Ma per lui i giochi non sono affatto semplici. Dei due collegi spettanti alla formazione centrista di Lupi-Toti, uno è destinato in partenza a Sandro Biasotti, tre mandati in parlamento all’attivo. L’altro verrebbe assegnato ad una donna, l’assessore alla Scuola Ilaria Cavo. Con questo schema Marco Scajola rischia di doversi candidare a perdere, in potenziale concorrenza con l’altro collega di giunta Giacomo Giampedrone. Nota a margine per il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé (portavoce nazionale di Forza Italia): eletto nel 2018 nel collegio imperiese, dovrebbe ritrovare un seggio sicuro lontano dal Ponente, nella sua Sicilia.

Generico agosto 2022

Poco da aggiungere sul versante del centrosinistra. La segreteria provinciale del Partito Democratico ha designato per un posto nel proporzionale alla Camera l’avvocato sanremese Anna Russo, già in corsa nel 2018. Per lei poche o nessuna possibilità di farcela. Da parlamentare uscente ex Movimento 5 Stelle, poi L’Alternativa, il medico sanremese Leda Volpi non sarà candidata, sfumata l’alleanza tra il suo gruppo e Italexit, il partito fondato da Gianluigi Paragone, alle prese con lo scoglio raccolta firme. Scoglio che potrebbe stoppare sul nascere anche la candidatura del consigliere comunale di Taggia Giuseppe Lo Iacono di Più Italia. Per Azione di Carlo Calenda potrebbero trovare spazio in lista uno o due esponenti della provincia di Imperia. Tra questi l’ex primario di Urologia di Asl1 Paolo Puppo. Anche per Azione si ripropone il problema della raccolta firme: ieri la direzione nazionale ha dato indicazione alle sezioni locali di non perdere tempo in questo senso. Da sciogliere il nodo candidature dell’alleato Italia Viva che in provincia di Imperia ha quale referente il sindaco di Terzorio Valerio Ferrari. Per le candidature del Movimento 5 Stelle è attesa per gli esiti delle parlamentarie. Entro domenica c’è tempo per dare la disponibilità al partito di Conte.

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