Carte bollate

Ospedaletti, il fallimento di Baia Verde non vuole cedere l’area del porto

Continuano le battaglie legali sull'incompiuta. Doppio incarico del Comune allo studio Boeri Lo Presti

Baia Verde ospedaletti

Ospedaletti. Continua a colpi di carte bollate la battaglia tra Comune di Ospedaletti, eredi dell’ex patron della Fin.Im. Mauro Mannini e curatela fallimentare della società promotrice del porto incompiuto di Baia Verde.

E’ un doppio incarico, per un totale di circa 10 mila euro, quello che l’amministrazione Cimiotti ha conferito nei giorni scorsi allo studio Boeri Lo Presti di Sanremo, da tempo legale di fiducia del municipio per le vicende legate a Baia Verde, insieme all’amministrativista genovese Corrado Mauceri. Da una parte il Comune è chiamato ad opporsi al ricorso presentato dalla società Consulta Srl (costituita dagli eredi del geometra Mannini) che aveva tentato di acquisire il fallimento Fin.Im., con l’assenso del comitato dei creditori (buco stimato intorno ai 40 milioni di euro). Operazione stoppata dal tribunale fallimentare di Imperia che aveva accolto le eccezioni presentate dall’amministrazione Cimiotti. In “appello” è finita anche la maxi causa per il presunto risarcimento danni, del valore di 155 milioni di euro, patiti da Fin.Im in seguito all’annullamento della concessione demaniale per la costruzione del porto di Baia Verde, sancito dal Consiglio di Stato nel 2013. Vertenza che in primo grado era stata totalmente stroncata dal giudice civile di Genova che aveva rigettato ogni pretesa.

Dall’altra parte è il fallimento Fin.Im., nella persona del suo curatore, il commercialista imperiese Massimo Montardi, che ora rivendica, con una diffida al Comune, la disponibilità dell’area di Baia Verde. Un atto rispedito al mittente dal sindaco Daniele Cimiotti che ha già fatto valere l’immissione in possesso del porto e sta lavorando con una cordata italo-francese alla possibile ripartenza dei lavori. La diffida del fallimento Fin.Im. recapitata nelle scorse settimane al Comune rappresenta un cambio di strategia rispetto al passato, quando la curatela ha sempre cercato di “scaricare” ogni responsabilità sull’area di cantiere, mentre oggi vorrebbe che nessuno ci mettesse mano senza esplicito consenso. Non è escluso che anche su questo aspetto da parte del fallimento possa esserci l’apertura di una nuova battaglia legale. «Fortunatamente per ora, come abbiamo visto nell’ambito della causa principale per il risarcimento del danno, le posizioni del Comune sono state supportate da risultati a nostro favore», – commenta l’avvocato Maurizio Boeri.

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