La discussione

ItalExit, il coordindatore Fabio Montorro replica alle dimissioni di Simona Marazzi

«Le competenze gestionali della coordinatrice in questione si sono dimostrate sufficienti nella fase start up, ma decisamente insufficienti per la seconda fase più importante e delicata»

Paragone Italexit Imperia

Imperia. A seguito della lettera di dimissioni da ItalExit per l’Italia scritta dalla ormai ex coordinatrice Simona Marazzi, risponde Fabio Montorro, coordinatore regionale e membro della direzione nazionale guidata dal partito di Gianluigi Paragone.

«Le bugie di chi vende l’ambizione per una causa sociale. Avremmo voluto evitare questo tipo di tam tam inutile e irrispettoso, verso i cittadini, verso gli attivisti e verso il partito. Il partito come ogni partito, ha uno statuto e ha delle motivazioni per fare attività politica, che però necessitano di una struttura organizzata e capace. Il nostro Paese è afflitto da una grave mancanza di responsabilità da parte della casta politica, il nostro Governo sta vessando il popolo e le imprese ormai da due anni e per fronteggiarlo, serve un partito forte e preparato.

Per questo dopo quasi due anni, il partito ha superato la fase start up ed è entrato nella fase 2, ovvero
nella fase più difficile, costruire una rete territoriale più grande, capace, che possa assistere i cittadini e far
fronte agli impegni prossimi dedicati alle politiche nazionali. I coordinatori provinciali hanno il difficile compito di sviluppare il territorio confrontandosi con il sottoscritto, ingrandendo il gruppo e aprendo nuove sezioni, questo per stare vicino alle persone, ascoltare le loro istanze, oltre a dover fare politica.

Le competenze gestionali della coordinatrice in questione si sono dimostrate sufficienti nella fase start up,
ma decisamente insufficienti per la seconda fase più importante e delicata. Probabilmente la pressione l’ha messa in difficoltà, creando situazioni di tensione nel gruppo imperiese e dopo un lungo periodo di segnalazioni da parte dei componenti del coordinamento provinciale e di vari attivisti, ho comunicato a Simona Marazzi che avrei preso in mano la provincia attraverso un organo commissario, dove insieme al coordinamento si sarebbe lavorato insieme e riorganizzato il territorio, senza escludere nessuno.
Da qui però, sono arrivate le dimissioni della coordinatrice, accompagnate da diffamazioni inconsistenti e
da altri atteggiamenti poco cordiali. Evidentemente, le tanto motivazioni decantate erano solo propaganda, visto che non appena ha perso lo status di coordinatrice provinciale si è dimessa facendo affermazioni infondate e diffamatorie.

Vorrei fare un elogio a chi si sta impegnando in Liguria e in tutta Italia per questa importante lotta, ringrazio tutti i coloro che si stanno unendo e che non si fanno influenzare da chi getta fango per la perdita di uno status. Le nostre attività non si fermeranno, questa sera per esempio, avremo una riunione con una cinquantina di docenti provenienti da tutta la provincia insieme allo studio legale Levoni e presto presenteremo un calendario di iniziative» conclude Montorro.

 

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