L'intervento

Diano Marina, rifiutate le interpellanze della minoranza per il prossimo Consiglio comunale

«All'ordine del giorno la voragine stradale in Diano Serreta e la scomparsa dell’ambulatorio medico destinato ai turisti»

comune Diano Marina
- Foto d'Archivio

Diano Marina. Rifondazione Comunista, Circolo Dianese, si esprime in merito al rifiuto di portare nel prossimo Consiglio comunale di Diano Marina le interpellanze della minoranza.

«Martedì 26 luglio alle 12.30 si riunirà il Consiglio comunale di Diano Marina ma sarà un’ aula “sprangata”, chiusa alle istanze quotidiane dei cittadini, quelle istanze che, come è naturale, accedono all’ aula tramite le opposizioni al Governo della città. Le voci delle opposizioni sono infatti la testimonianza della esistenza almeno di una democrazia formale, la dimostrazione che la partecipazione alla vita della città (cioè la politica) non è appannaggio di pochi ma garantita a tutti, e che le decisioni che la riguardano sono frutto di questo confronto fra diversi punti di vista e non imposizioni “a prescindere” di una sola parte. Lo strumento della conferenza dei capi-gruppi, che precede di diversi giorni il consiglio, serve proprio a questo, a definire un ordine del giorno che non sia solo dettato dalla giunta ma preveda il dibattito su tutti gli argomenti che i cittadini, per tramite dei consiglieri eletti, portano in discussione. E di argomenti ce ne sono sempre parecchi. Tanto per fare un esempio, citiamo la voragine stradale in Diano Serreta per cui si voleva fare portavoce il gruppo “Diano Marina” (Bellacicco e Borghi): da parecchi anni questo buco rende perfettamente evidente ai cittadini l’assenza di manutenzione della viabilità, e si offre come sciatto biglietto da visita ai turisti mentre sottolinea decenni di interventi pressapochisti e deleteri sul territorio. La voragine infatti ha portato in luce la struttura originale ad arco, perfettamente conservata, del “pontino” che scavalca il rio, e che tuttora consente il transito ad ogni mezzo, sebbene a senso unico per la sua ridotta larghezza, mentre l’allargamento della strada, realizzato diversi decenni or sono col tipico pressapochismo di qualche ora di ruspa e qualche tubo di cemento, ha ceduto ad una prima manifestazione alcuni anni fa della estremizzazione del clima con piogge intense. Si passa, certo, ma che immagine di abbandono! E che dire poi della GM cioè della gestione del principale bene cittadino che è rappresentato dal litorale e che ha storicamente rappresentato il principale introito per le casse del Comune? Il Gruppo “Diano Domani” (Parrella e Cavalleri) se ne voleva fare portavoce, indicando nelle condizioni non eccellenti del porto e del molo una criticità insostenibile nel pieno della stagione turistica, per non dire dello stato della unica ed esigua spiaggia libera della città. “Diano domani” (Parrella e Cavalleri) intendeva anche portare al dibattito nella amministrazione la scomparsa dell’ambulatorio medico destinato ai turisti, servizio significativo in una città che decuplica i suoi abitanti in estate» – dice.

«I gruppi di minoranza volevano farsi portavoce di queste problematiche in diretta connessione con le istanze dei cittadini. Ma non hanno potuto. Infatti nella riunione dei Capigruppo la maggioranza ha bocciato tutte le interrogazioni presentate dalle minoranze per il Consiglio comunale. Non siamo ancora al “bivacco di manipoli nell’aula”, cioè al colpo di stato preannunciato da Mussolini il 16 novembre del 1922 – cui seguì un anno e mezzo dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti – ma la tacitazione a priori delle minoranza appare un tragico presagio» – conclude il Partito della Rifondazione Comunista, Circolo Dianese “Gian Battista Acquarone” e Federazione Provinciale.

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