Bilancio

Campagna di screening su Epatite C: 10mila liguri già testati da dicembre 2021

ACE-R: prosegue con una tappa in Piemonte e Liguria la nuova serie di Tavole Rotonde Istituzionali di Alleanza Contro le Epatiti e fa il punto con stakeholder e istituzioni sulle attività locali di screening HCV

riviera24 - studio medico generica

Genova. Si è svolto oggi l’incontro promosso da ACE – Alleanza Contro le Epatiti per fare un primo bilancio delle azioni poste in essere nelle Regioni Piemonte e Liguria relativamente alla campagna di screening su Epatite C. Nel corso dell’evento si è discusso delle attività che sono state localmente implementate e pianificate, affinché possano essere utilizzati al meglio i fondi stanziati per lo screening HCV nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989. L’evento, “FASE III: primo bilancio delle attività di screening HCV e obiettivi futuri Focus on Regioni Piemonte e Liguria”, organizzato da MAPCOM Consulting, promosso da AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il patrocinio di EpaC Onlus, è realizzato con il contributo non condizionato di AbbVie e Gilead Sciences. L’incontro è stata l’occasione per analizzare i dettagli delle fasi operative di screening confrontandosi su tempistiche, modalità e obiettivi attesi.

Superata la brusca battuta d’arresto dovuta alla pandemia da Covid-19, diventa ora fondamentale tornare a focalizzarsi sul raggiungimento dell’obiettivo assegnatoci dall’OMS: eliminazione del virus HCV entro il 2030. A tal proposito, lo scorso febbraio, il Governo ha accolto l’ordine del giorno al Milleproroghe che chiede di posticipare il termine della campagna sperimentale a dicembre 2023 e di ampliare la fascia d’età della popolazione generale da sottoporre a screening ai nati tra il 1943-1989. Le Regioni si stanno adoperando già da qualche mese per utilizzare al meglio le risorse del fondo sperimentale, che Alleanza Contro le Epatiti vorrebbe fosse trasformato in un fondo strutturale.

«Accolgo sempre con piacere iniziative come questa, che aiutano in maniera concreta e costante a svolgere azioni sempre più efficaci e puntuali a favore della tutela della salute dei nostri cittadini. Ritengo che sia molto importante far capire a tutti quanto la prevenzione sia uno strumento fondamentale per ritardare l’emergere della cronicità in patologie come l’Epatite e per l’eliminazione del virus nel nostro Paese. – ha commentato Giovanni Toti, presidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria – L’attività svolta da ACE (Alleanza contro le Epatiti) aiuta il sistema sanitario a prendersi cura dei propri pazienti e permette di mantenere uno stato di buona salute e benessere, scongiurando evitabili sofferenze. Ma non solo, agevola anche un dialogo tra sanità e territorio, tema sempre più centrale per la sanità ligure».

«Lo screening per l’Epatite C è un banco di prova sfidante per la Regione Liguria. Riguarda, infatti, oltre 390mila persone: i nati dal 1969 al 1989, i soggetti seguiti dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD), indipendentemente dall’anno di nascita e dalla nazionalità, e i detenuti in carcere. Mi sono impegnato personalmente affinché la campagna prendesse avvio tanto che nel giugno 2021 ho presentato un’interrogazione al Consiglio Regionale per chiedere un rapido avvio delle fasi operative. – ha affermato Brunello Brunetto, presidente II Commissione Salute e Sicurezza Sociale, Assemblea legislativa, Regione Liguria. – La Regione si è attivata in fretta e ora mi auguro che possa procedere speditamente con il programma di screening, considerate le battute d’arresto e gli ostacoli posti dalla complessa gestione della pandemia; auspico che possa essere valutata la possibilità di estendere la validità dei fondi a dicembre 2023».

In Regione Liguria è stata emessa a settembre scorso una delibera di recepimento del Decreto che ha stanziato i fondi per le attività di screening gratuito per l’eliminazione dell’HCV. «Al fine di continuare a perseguire gli obiettivi di “eliminazione” del virus dell’epatite C, posti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il 2030, è essenziale che l’attività di screening che è iniziata per la fascia di popolazione nata tra il 1969 e il 1989 venga ulteriormente implementata. – ha affermato Edoardo Giovanni Giannini, professore Ordinario di Gastroenterologia dell’Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di Genova IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova e Rappresentante AISF – Solo con l’adeguata identificazione dei soggetti positivi ed il loro invio ai Centri che possono accuratamente valutarli e trattarli sarà possibile riuscire a essere vincenti. Lo sforzo necessario è considerevole da parte di tutte le Istituzioni coinvolte, ma è altresì rilevante come tutti gli stakeholders partecipino attivamente in questo processo virtuoso – iniziato anni fa con il trattamento dei soggetti noti e con i programmi di microeliminazione – che può portare l’Italia a raggiungere traguardi importanti di sanità pubblica, i cui risultati si rifletteranno in una drastica riduzione della morbilità e mortalità per malattie di fegato legate all’infezione da virus dell’Epatite C».

Stando ai dati del primo monitoraggio effettuato a gennaio 2022, in Liguria sono stati testati già oltre 10.000 cittadini e di questi il 2% è risultato positivo. «In Regione Liguria le attività di screening sono state avviate a partire dal secondo semestre del 2021. – ha affermato Camilla Sticchi, responsabile S.C. Coordinamento Regionale delle attività di Prevenzione e di Epidemiologia, Alisa Sistema Sanitario Regione Liguria – Una volta definite le indicazioni generali, mediante delibera di approvazione del protocollo operativo regionale, è stata lasciata autonomia alle Asl di individuare le modalità di applicazione più confacenti alla preesistente organizzazione locale. A.Li.Sa. ha predisposto un format unico regionale per il rilascio dell’informativa e la raccolta del consenso da parte dei cittadini ed inoltre ha diffuso la delibera con una nota integrativa a tutti i Medici di Medicina Generale affinché fossero a conoscenza della campagna di screening e sensibilizzassero sull’iniziativa. Stando alla prima rendicontazione di gennaio 2021, è emerso che la maggior parte delle Asl ha utilizzato la modalità di chiamata attiva con lettera; a livello di risultati preliminari nella popolazione generale, sono state inviate oltre 26.000 lettere e sono stati testati circa 10.600 soggetti. La prevalenza di positività riscontrata in questo campione equivale a circa il 2%, di cui circa la metà con infezione attiva confermata».

«Le Regione Liguria ha recepito in fretta le indicazioni ministeriali e ha predisposto in breve tempo le linee guida necessarie per dare avvio alle fasi operative. – ha dichiarato il professor Andrea De Maria, professore associato Università degli Studi di Genova, specializzazione Malattie infettive e Rappresentante SIMIT – La campagna di screening per Epatite C è attiva in quasi tutta la Regione ormai da oltre 6 mesi e ci sta consentendo di approfondire la ricerca di persone con infezione misconosciuta da HCV in primis, come da Decreto, nelle carceri, nei SerD e nella popolazione nata tra gli anni 1969-1989. Stiamo poi reclutando anche molti pazienti che giungono all’osservazione per sottoporsi ad altre terapie e questo ci consente di identificare eventuali positivi anche al di fuori dei setting di popolazione previsti e di avviarli rapidamente al trattamento».

La serie di Tavole Rotonde istituzionali promosse da ACE nel corso del 2021 ha permesso di incontrare molti referenti regionali e di scattare un’istantanea della reale situazione a livello locale. Tuttavia, permangono alcune criticità legate alla temporalità dei fondi stanziati che sono attualmente oggetto di analisi e dibattito nel ciclo ACE-R di incontri 2022.

«La nuova serie di Tavole Rotonde Istituzionali che Alleanza Contro le Epatiti promuove in diverse Regioni italiane ha l’obiettivo di confrontarsi nuovamente con i decisori locali sulla finalizzazione delle fasi istruttorie e sul concreto avvio dello screening a livello regionale. – ha ricordato Ivan Gardini, presidente EpaC Onlus – La Liguria è stata la prima Regione che ha avviato lo screening sui setting di popolazione indicati dal Decreto e sta procedendo in maniera piuttosto spedita. L’auspicio è che possa terminare con successo lo screening previsto entro il 2023. A questo proposito, considerati i limiti e i ritardi dovuti al periodo pandemico e il ristretto periodo di tempo disponibile per terminare lo screening, ritengo sia fondamentale prevedere l’estensione del termine per l’utilizzo dei fondi erogati fino almeno a dicembre 2023. Inoltre, per risolvere definitivamente diverse criticità emerse, credo che una soluzione ottimale potrebbe essere quella di inserire i test diagnostici per l’Epatite C gratuiti nei LEA per tutta la popolazione maggiorenne (Livelli Essenziali di Assistenza)».

La coalizione ACE (Alleanza Contro le Epatiti) nasce nel 2012 dalla volontà di AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) e dell’Associazione Pazienti “EpaC Onlus” di perseguire al meglio strategie nazionali e regionali di eliminazione dell’Epatite C, dal punto di vista clinico-gestionale e procedurale-organizzativo. In tal senso, ACE ha sempre organizzato eventi formativi e divulgativi, di ambito clinico e/o istituzionale, finalizzati a sensibilizzare tutti i principali attori di sistema rispetto alla priorità individuata dall’OMS, di eradicare l’Epatite C entro il 2030 e ha realizzato vari documenti di posizione su tematiche collegate alla patologia.

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