Religione

Dolcedo, torna la festa de “Sacro Cuore” e la processione

Novità di quest’anno sarà il concerto di campane a tastiera e a battagliata

Sagrato della Piazza San Tommaso Dolcedo

Dolcedo. Domenica 26 giugno 2022 viene celebrata a Dolcedo la festa del Sacro Cuore: una fra le celebrazioni più importanti per la Parrocchia di San Tommaso Apostolo, che tradizionalmente era legata all’impartizione del Sacramento dell’Eucarestia o della Cresima ed era preceduta da una novena o un triduo di preparazione.

Quest’anno la Santa messa solenne delle ore 11.00 sarà officiata da Mons. Bruno Scarpino,Vicario generale della Diocesi di Albenga, che conferisce la cresima. Novità di quest’anno, alle 19.30, è il concerto di campane a tastiera e a battagliata, eseguito dal quindicenne Simone Geraci di Genova, con le cinque campane collocate nel settecentesco campanile di Dolcedo.

Alle ore 20.00 il Can. Giancarlo Cuneo, Parroco di Pietraligure, presiederà i vespri solenni, quindi si proseguirà con la processione per le vie del borgo insieme alla statua in legno del Sacro Cuore, proveniente agli inizi del Novecento da manifatture della Val Gardena, a cui partecipano le Confraternite del Vicariato di Porto Maurizio e la banda musicale di Alassio.

A conclusione della giornata la comunità di Dolcedo offre un rinfresco a tutti gli intervenuti. Il Parroco don Carmelo Licciardello invita alla partecipazione con queste parole: «La devozione del Sacro Cuore richiama ciascuno di noi alla conversione del cuore. La festa che celebreremo domenica prossima è sicuramente un’ottima occasione per riscoprire la nostra fede, forse un po’ assopita dopo la triste esperienza della pandemia, per riparare i peccati, a partire da quelli di omissione e di tiepidezza. Il Sacro Cuore di Gesù è una spina nel fianco di tutte le nostre false certezze spirituali, il nemico giurato di ogni sindrome da ‘cristiani arrivati’. Il Sacro Cuore riporta sempre all’essenzialità della fede: da un lato induce all’umiliazione, dall’altro conferisce nuovo slancio ed entusiasmo per essere cristiani autentici in un contesto sociale ormai indifferente a Cristo, al vangelo, alla Chiesa».

Il Parroco rievoccherà inoltre l’origine della devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù, rammentando il momento in cui, a Paray-le-Monial, nel monastero della Visitazione, intorno al 1670, Santa Margherita Maria Alacoque si chinò davanti al Santissimo Sacramento e le apparve Gesù che le mostrò il suo Santissimo Cuore, con una ferita e una croce piantata al di sopra, circondato da fiamme e da una corona di spine.

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