Le dichiarazioni

Dimissioni Falco, la solidarietà di Azione Imperia: «Si è rifiutato di sottoscrivere un contratto farsa»

«Tutto il piano sanitario della nostra provincia va ridiscusso, a partire da quell’ospedale unico di Taggia di cui non si ha nemmeno un progetto di massima»

Azione ospedale unico

Imperia. Azione Imperia esprime piena solidarietà al dottor Silvio Falco dopo le sue dimissioni da direttore generale dell’Asl1 Imperiese:

«Con le dimissioni del dottor Falco si è consumata la grave divergenza da tempo esistente sulla fattibilità della privatizzazione dell’Ospedale di Bordighera. Qualunque tecnico sanitario se ne era accorto già da tempo e solo l’ostinazione della Regione può ancora sostenere un contratto che non va bene né al pubblico né al privato.

Azione esprime la piena solidarietà al dottor Falco che sulla base di inconfutabili dati si è rifiutato di sottoscrivere un contratto farsa e gli chiede di ritirare le dimissioni e rimanere al suo posto, lasciando alla Regione l’onere di cacciarlo. Intendiamoci, non è nemmeno colpa del privato, perché non si possono chiedere ad aziende private impegni che non riusciranno mai ad assolvere a meno di perdite economiche ingenti. Il Pronto Soccorso può essere gestito da privati solo in grandi ospedali, dove il giro d’affari lo può sostenere ( es. San Raffaele o Humanitas Rozzano) .

Tutto il piano sanitario della nostra provincia va ridiscusso, a partire da quell’ospedale unico di Taggia di cui non si ha nemmeno un progetto di massima. Giovedì 30 giugno alle 17.30, nella bella sede della Biblioteca Lagorio di Imperia, Azione organizza un incontro con la popolazione su questo argomento e lancia una petizione popolare online (https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT88409) per chiedere alla Regione di esaminare senza preconcetti la sua proposta, che prevede la conservazione degli ospedali di Imperia e Sanremo (+Bordighera) trasformati in grandi dipartimenti di Urgenza e la costruzione di un monoblocco tecnologico per le prestazioni in elezione a Bussana, ospedale già proprietà della Asl ( nessun esproprio) ed attualmente dedicato solo agli uffici amministrativi, che possono trovare posto dovunque».

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