Il caso

Crisi politica a Ventimiglia, l’amministrazione Scullino ha le ore contate

Lega e centrosinistra pronti a firmare le dimissioni davanti ad un notaio

Gaetano Scullino

Ventimiglia. Sembra destinato a cadere nel vuoto, l’appello lanciato oggi dal sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino che ha chiesto almeno un mese di tempo prima di dimettersi, in modo da poter «concedere a questa amministrazione, di cui hanno la Lega ha fatto parte per tre anni, di mettere in salvo la realizzazione della nuova passerella sul Roja e le altre opere pubbliche in programma».

Ormai è deciso: l’amministrazione comunale è destinata a cadere. Dopo che lo scorso 19 giugno, il segretario provinciale e deputato della Lega, Flavio Di Muro, aveva annunciato l’uscita di quattro dei cinque consiglieri di maggioranza appartenenti al Carroccio, sembrano ormai certe le dimissioni dei consiglieri leghisti e dei colleghi di opposizione di centrosinistra, Pd in testa.

Nei prossimi giorni, i consiglieri si recheranno da un notaio ventimigliese per ufficializzare l’uscita dall’amministrazione comunale: un atto, questo, che porterà alla caduta di sindaco e amministrazione.

Oltre alla ricostruzione della passerella Squarciafichi, distrutta dalla piena del fiume causata dalla tempesta Alex nell’ottobre 2020, in ballo ci sono altre opere pubbliche pronte ad essere appaltate «come il prolungamento sino a Via Dante della passeggiata a sbalzo, il nuovo Centro per anziani di via Vittorio Veneto e i parcheggi frazionali di Calvo, Varase e Torri», ha spiegato Scullino, che si è detto pronto a dimettersi dopo aver messo in cantiere le opere strategiche per la città. «A chi dice che un anno di commissariamento non bloccherà i cantieri e non ci farà perdere milioni di contributi – ha sottolineato – dico che mente sapendo di farlo».

L’episodio che ha portato alla crisi politica è la gestione della protezione civile, gestita dal l’ex vicesindaco leghista Simone Bertolucci, che il sindaco ha ‘azzerato’ dopo le dimissioni dei volontari che non riuscivano ad avere materiali e mezzi come richiesto più volte dallo stesso Bertolucci, che rassegnando le proprie dimissioni e uscendo dalla giunta ha di fatto aperto la crisi.

«Vogliamo rassicurare i cittadini – hanno invece dichiarato i Dem – L’arrivo del commissario non bloccherà alcunché, in quanto le grandi opere di cui ha parlato Scullino non esistono e l’amministrazione non ha iniziato molti progetti a causa proprio delle profonde spaccature che hanno portato alla rottura».

Al momento, la decisione della Lega, non è stata appoggiata dagli altri componenti della maggioranza. «La Lega, in completa autonomia, ha deciso di abbandonare la maggioranza così come aveva già fatto Forza Italia – ha dichiarato, in una nota, il commissario cittadino di Fratelli d’Italia Fabrizio Cravero – La crisi è ormai irrisolvibile come peraltro il nostro partito aveva previsto circa un anno fa». FdI, che nel 2019 aveva concorso all’elezione di Scullino insieme alle altre forze di centrodestra e a due liste civiche, ha però precisato che «come noto e come dichiara da sempre il nostro presidente Nazionale Giorgia Meloni, FdI non partecipa a ribaltoni per governare con maggioranze difformi da quelle uscite dalle urne, valuteremo in futuro i passi dei partiti di centrodestra”, specificando che “sicuramente non ci sentiamo obbligati ad andare a traino di scelte fatte in solitudine da altri partiti e siamo pronti anche a correre da soli se ciò potrà servire a garantire un futuro migliore alla città di confine».

commenta