Le dichiarazioni

Caduta dell’amministrazione di Ventimiglia, parla l’ex sindaco Scullino: «Ho lavorato per tre anni, ma non ho accettato interferenze esterne»

Le accuse al deputato Di Muro: «Voleva fare da tutore dell'amministrazione, ma io non voglio tutori. Si dovrebbe vergognare»

Ventimiglia. «E’ un momento molto triste per me, ma lo è soprattutto per la città che amo. Ci siamo impegnati tutti quanti per migliorarla e ora perderemo almeno un anno e mezzo, prima di tutto per la ricostruzione della passerella». E’ un fiume in piena, Gaetano Scullino, che a una settimana dall’inizio della crisi politica che ha portato alla caduta della sua amministrazione, ha deciso di parlare per rispondere alle accuse della Lega e dare ai cittadini la sua versione dei fatti.

«Tutti sapevano che sarei stato il Sindaco del fare, concreto, pretenzioso dei risultati, con una forte passione e determinazione. Un decisionista, si certo, intransigente con le persone che mi danno prova di perdere tempo e di non essere operative a sufficienza. Ho anche sbagliato alcune volte nei rapporti personali, e l’ho già ammesso, ma sempre con la convinzione di fare sempre il bene della città e soprattutto per mantenere la mia parola con i cittadini, a differenza di altri che tradiscono». Ha esordito l’ormai ex sindaco, che chiarisce: «Nel 2019 mi sono candidato a sindaco senza appartenere a nessun partito. Il segnale è stato dato da subito, candidandomi con una mia lista civica. I patti elettorali con il centro destra erano chiari dall’inizio, e tutti conoscevano il mio attivismo amministrativo, il mio impegno e la passione del fare. Dovevo attuare il programma elettorale e perseguire il bene della città».

«Dopo aver vinto ho costituito la giunta e nominato il presidente del consiglio secondo gli accordi elettorali, con i nomi a me indicati dai partiti. Con Flavio Di Muro ho notato, da subito, che vi erano delle differenze sostanziali, e iniziarono le interferenze, di fatto voleva diventare un inaccettabile tutore esterno della amministrazione. Lui pensava ad accrescere i consensi del suo partito, niente di male, io volevo attuare il programma, fare quello che la gente si aspettava da un Sindaco e da un’amministrazione efficiente. Volevo mantenere le promesse fatte».

Sulla Lega in maggioranza. «Non era mio compito cercare consensi elettorali per la Lega di Flavio Di Muro, lui continuava a far dire che erano in 5 e che la Lega aveva preso il 20% alle elezioni del 2019. Pensavo che tutti dovessimo amministrare per il bene della città, ma lui ha sempre fatto politica di partito, il suo partito. E più vedeva andare in calo i consensi della Lega, come si è visto nelle ultime elezioni regionali e comunali di Genova, e più cercava di imporre, di comandare dall’esterno. Un atteggiamento il suo inaccettabile. Cercava di gestire i suoi 5 consiglieri e i suoi due assessori dall’esterno e questo creava solo una grande confusione perché i suoi rappresentanti nel dialogo diretto con me, all’interno della giunta o in consiglio comunale, non rappresentavano loro stessi e quasi sempre, non dicevano nulla, o prendevano tempo dovendo parlarne prima con lui, anche per le piccole e banali decisioni. E’ arrivato al punto che dava loro disposizioni scritte attraverso messaggi WhatsApp, che loro cercavano di eseguire. Ma lui non era presente e quindi si creavano delle discrepanze tra quanto si diceva e gli ordini che voleva impartire, non conoscendo minimamente le pratiche. Una situazione paradossale, per non dire vergognosa».

Le contestazioni. «Questo modo di agire indiretto creava rallentamenti, ma siamo sempre andati avanti, senza particolari problemi, sino a quando Di Muro voleva, sempre dall’esterno, imporre decisioni dubbie o non praticabili o fortemente sconsigliate dagli uffici, e non dico altro, per il momento. I casi più eclatanti sono stati, citati dallo stesso Di Muro: Pratica Coop, gara parcheggi, visita del Prefetto al Parco Roja». Dichiara Scullino, che aggiunge: «Sulle prime due pratiche, senza motivazione valida e in forte contrasto con le normali regole amministrative, voleva imporre un blocco, quelle pratiche non dovevano andare avanti, non comprendendo, lui dall’esterno, che vi erano delle responsabilità amministrative non indifferenti».

La Coop e la prima frattura. «Sulla pratica Coop gli uffici comunali mi avevano dato l’assenso, la consideravano validamente presentata e mi avevano imposto di portarla in consiglio comunale per il voto. Non potevo fare abusi di potere, l’ho portata lasciando libera la maggioranza di votare come voleva. E’ passata per un voto e in modo trasversale, però non ho mai fatto accordi con il Pd, mai, come invece ha fatto lui andando persino da un notaio, e imporre ai suoi tre di firmare lo scioglimento. Non si poteva non portare al voto del consiglio comunale, ma lui, per motivi oscuri, ne fece una malattia, come se avesse promesso al diavolo che quella pratica non dovesse passare. La pratica andò anche in Regione ed è stata approvata definitivamente, era solo una variante urbanistica, e la realizzazione migliorerà sicuramente la zona interessata – spiega Scullino -. Di Muro, non voleva che si facesse la gara per la gestione dei parcheggi, secondo lui bastava dare l’ennesima, proroga tecnica. Gli uffici però mi dicevano che non era possibile, che anzi, fosse pericoloso procedere ancora con una proroga, di una gestione iniziata nel 2015 e che con Ioculano era andata avanti senza motivo. Di Muro ne ha fatto un’altra malattia. Poi gli uffici, perché non è la politica che fa le gare, hanno indetto la gara e allora lui si è messo di traverso, e chiedeva che la gara venisse revocata, una richiesta assurda e inaccettabile. Quando si è accorto che insistendo rischiava conseguenze gravi, cercando comunque di mettere sempre il bastone tra le ruote della macchina comunale, ha iniziato, sempre per ritardare la nuova aggiudicazione della gara, a criticare i criteri utilizzati nel bando della stessa. Ma Di Muro, non capisce che non è il Sindaco che redige i bandi di gara, o procede a scegliere il candidato migliore, è una commissione tecnica a farlo. La politica non può mettere becco nelle aggiudicazioni delle gare, salvo incorrere in reati penali. Ma preferisco non andare oltre su questo punto, per il momento, ne riparleremo in campagna elettorale».

Questione migranti. «Quella della visita del Prefetto e del famoso sopralluogo è paradossale – dice – Di Muro mi ha telefonato dicendomi di non accompagnare il Prefetto Nanei al campo Roja perché altrimenti lui perdeva voti. La sua richiesta era di fatto una gravissima imposizione. Prescindendo che se ne poteva discutere, e che poteva chiedere un incontro insieme al prefetto, ma lui sa benissimo come sono andate le cose. Il Prefetto voleva aprire un campo migranti nel Parco Roja e mi ha chiesto cosa ne pensavo. Ho detto al Prefetto, che io ero sostanzialmente d’accordo pretendendo pero alcune condizioni (trasporti), ma che avrebbe dovuto parlare anche con Di Muro, aggiungendogli che io ho una maggioranza da mantenere. Il Prefetto successivamente mi ha riferito che aveva parlato con tutti, anche con Di Muro, e che sarebbe venuto a Ventimiglia per un sopralluogo senza impegno, e mi chiese se potevo accompagnarlo, come è normale che un Sindaco faccia quando riceve il Prefetto nella propria città, nulla di più. La mia posizione sul campo migranti l’ho espressa in una lettera inviata al Prefetto nei primi giorni di giugno, non è possibile, a mio parere, continuare a non prendere le dovute decisioni, per gestire questa situazione di estrema insicurezza e mancanza di una doverosa assistenza alle famiglie ed ai minori».

«Ma tutti sappiamo che questi tre casi erano solo giustificazioni, in realtà Di Muro, che è deputato, beato lui, e che lo è diventato grazie all’inserimento del suo nome insieme ad altri in un momento in cui la Lega era ai massimi storici, voleva comandare dall’esterno e avere l’opportunità, nel 2023, quando la sua carica era in scadenza, di candidarsi a Sindaco di Ventimiglia. Legittimo, ma si doveva rovinare la città e fare l’inciucio con la sinistra per arrivare a questo? – spiega – Sono stato invitato a dare più spazio agli altri amministratori, anche se devo ammettere che mi piace pubblicizzare i risultali raggiunti, ma è incredibile come Di Muro, per farsi pubblicità voglia far credere di aver avuto un ruolo fondamentale in alcune pratiche importanti per la città».

Parcheggi su aree ferroviarie: «I contatti e i primi appuntamenti a Ventimiglia delle massime cariche del Gruppo FF.SS. li abbiamo presi direttamente. Poi Di Muro si è accodato ed ha organizzato una visita a Roma, ma quando la pratica era già avviata e proseguiva tra il mio staff e quello dei Sistemi urbani e RFI. La visita a Roma è stata di pura cortesia, e ringrazio tutti, ma lui non ha la minima idea delle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare per arrivare al punto in cui siamo, che lui non conosce neanche, non sa neppure quali sono i problemi che dobbiamo ancora risolvere. Ora li risolverà forse il Commissario, quelli potrebbe risolverli per fortuna. Tra le visite di cortesia, le chiacchere al bar e amministrare pratiche complesse vi è una bella differenza».

Altri progetti. «Di Muro si è voluto prendere anche i meriti di altri, parlando del Progetto del tratto dell’Aurelia bis da Ventimiglia a Sanremo, quando tutti sappiamo che il finanziamento di otto milioni per la progettazione il merito principale è dell’onorevole Raffella Paita, lui si è accodato come al suo solito, salendo sul carro, come ha detto la Paita, preciso che lui non fa nemmeno parte della commissione trasporti che ha votato il finanziamento».

E ancora: «Idem ha fatto per i 700 mila euro circa che sono arrivati a Ventimiglia dopo una mia partecipazione alla commissione parlamentare sull’immigrazione, grazie all’onorevole Brescia. Anche qui ci sono i documenti che parlano. Ma non è così importante, tutti siamo vanitosi, e Di Muro lo è più di me, si prenda tutti i meriti che vuole intanto i cittadini di Ventimiglia capiscono e capiranno la differenza tra parlare e fare».

I rapporti con la Lega. «Non ho problemi con la Lega, voglio chiarirlo. I miei rapporti con la Lega, prima dell’arrivo di Di Muro, sono sempre stati di leale e reciproca cordialità tra alleati. Non ho nessun problema con la base e con i leghisti storici di Ventimiglia, non ho problemi con Spinosi, Bevilacqua, Palmero che si sono rifiutati di firmare lo scioglimento e lo hanno fortemente contestato, e li ringrazio per il loro attaccamento al dovere amministrativo».

Gli altri partiti di centrodestra. «Forza Italia è un partito all’interno del quale ho militato per lungo tempo, ho davvero molti amici in Forza Italia, vi è stata un’interruzione del dialogo, perché sono voluto restare leale, e non me ne pento, con i due consiglieri comunali D’Andrea e De Villa, che erano stati eletti nel 2019 proprio in Forza Italia, gli unici che ci hanno messo la faccia, all’epoca nessuno della nuova compagine era iscritto o era presente in lista, ma non avrei nessun motivo per non riprendere il dialogo per il futuro. Anche in questo caso vi è stato lo zampino di Di Muro».

«Idem con Fratelli d’Italia che oggi merita a Ventimiglia maggiore considerazione e il peso politico che il partito ha, sono certo che in questo momento abbia consensi superiori a quelli della Lega, e mi risulta la contrarietà iniziale del direttivo allo scioglimento anticipato».

I rapporti con Toti. «Non nascondo che ho la massima considerazione per il presidente Toti, e per il suo progetto politico di rilancio di un centro, moderato, un tempo occupato dalla Democrazia Cristiana e poi da Forza Italia, e della buona amministrazione del fare. Il modello Bucci di Genova sono convinto si possa ripetere a Ventimiglia, e vorrei cogliere l’occasione per ringraziarlo per il concreto rilancio dell’ospedale di Bordighera».

«Vi è una forte crisi dei partiti, mancando il funzionamento degli stessi dalla base, con troppo poco contatto coi cittadini e soprattutto con i loro problemi. Senza le liste civiche, il centro destra storico, rischia di non vincere e regalare la città alla sinistra.
L’inciucio forzato che Di Muro ha voluto per Ventimiglia rischia di essere un disastro per la città. Comunque tutti si ricorderanno del tradimento fatto da lui e dai consiglieri Nazzari, Calimera, e Giordanengo, tutti sanno ormai che Di Muro non è politicamente affidabile, cosa che aveva già dimostrato nella crisi estiva dell’anno scorso, quando è andato avanti con Forza Italia e Fratelli d’Italia e poi li ha scaricati, per prendersi lui maggiori deleghe attraverso il suo fido Bertolucci che è arrivato ad avere ben 9 deleghe assessorili, due delle quali riconsegnate per inesperienza, ‘Immigrazione e Protezione Civile».

Le dichiarazioni della Lega. «L’ultimo video di Di Muro sull’esito di un commissariamento di Ventimiglia è allucinante. Bisogna che qualcuno gli dica di scendere a terra, che non può autocandidarsi a colui che svela la verità. La verità la conosceremo con il tempo, certo che il Commissario è un uomo di legge e che ha poteri pieni, ma se lui cerca di ingannare chi lo ascolta non precisando, come invece ha fatto un avvocato che gli ha risposto che: “La principale differenza, tra un Commissario e gli amministratori, è che il primo non risponde agli elettori, perciò “difficilmente assume decisioni di portata strategica”, ma attuerà essenzialmente una gestione ordinaria per 9 mesi, evitando decisioni di portata strategica per la città».

L’ultimo appello. «Gli ho chiesto 30 giorni per far partire la passerella e tutti gli altri lavori in corso (ciclabile, centro sociale, mercato, rotatorie, asfalti nelle frazioni) invece lui mi ha risposto che non gli interessano i lavori, ma i voti, negando non a me, ma alla città una grande opportunità, che provocherà enormi ritardi agli interventi (almeno un anno) e la perdita di importanti finanziamenti, il tutto solo per i suoi giochetti politici. Lui parla di un progetto e di una procedura complessa che però non conosce. Un consigliere che ha firmato lo scioglimento (uomo della lega dell’ultimo giorno) ha persino detto che il progetto passerella non esiste. Il progetto, molto complesso, esiste ed è stato approvato in via definitiva dalla mia giunta con delibera n. 81 del 14/04/2022 e mandato ai progettisti per recepire i cambiamenti approvati dalla Conferenza di servizi di tutti gli enti partecipanti, e giovedì 23 giugno, proprio il giorno in cui Di Muro faceva sciogliere il consiglio, i tecnici, con data fissata molto prima di questa triste vicenda, sono venuti a portare il progetto esecutivo con le correzioni ultime chieste dai vari enti».

«L’iter progettuale è terminato, la giunta di giovedì 23 giugno lo doveva solo approvare, e trascorsi i 20 giorni, (validazione) sarebbe stata operante, la linea finanziaria del prestito flessibile è già stata approvata in consiglio comunale e condivisa da tempo con la Cassa Depositi e Prestiti, quindi in 30 giorni l’iter sarebbe stato completato e gli uffici avrebbero potuto avviare la gara, ed i lavori sarebbero iniziati entro novembre 2022».

«Basta falsità – dichiara Scullino -. Che ci dica chiaramente cosa pensa della sinistra e del Pd, e se si vuole candidare sindaco oppure no. Se si tira indietro, cercheremo di arginare il disastro politico che ha avviato, altrimenti ci opporremo, con tutto il mio gruppo e chi ci vorrà seguire, a questo modo ingannevole e sleale di far politica e gli elettori decideranno elle elezioni del 2023. Di Muro non ha capito che se voleva il mio posto doveva chiederlo dopo avere detto che lui ama Ventimiglia. Lui dice di amarla, lui pensa di fare uno dei suoi sorrisetti e che basti dirlo, ma non la ama, fare cadere in questo modo, sopratutto senza alcun dibattito democratico, utilizzando un manipolo di tre consiglieri su cinque che ne aveva, facendosi sostenere dalla Sinistra, è un comportamento irresponsabile e i ventimigliesi lo ricorderanno».

Il futuro: prima la famiglia, poi si torna in politica: Scullino pronto a candidarsi. «Subito mi dedicherò alla mia famiglia e ai miei nipoti, e farò dopo tre anni di intenso lavoro un po’ di vacanza – conclude Scullino -. Poi facciamo passare l’estate e riprenderemo a fare politica, quella vera, e cominceremo ad organizzarci, per sostenere una federazione di liste civiche di Ventimiglia, per individuare il miglior Sindaco da far eleggere nel 2023, io sono pronto a candidarmi anche come consigliere comunale, non ho paura del confronto con la gente, di stare in mezzo a loro, di spiegare come ho amministrato e di quello che ho fatto. Di Muro è disposto anche lui a contarsi candidandosi a consigliere comunale come aveva fatto alle comunali del 2014 prendendo 134 preferenze? Io sono pronto e più determinato di prima».

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