In tribunale

Operaio morì sull’A10 a Ventimiglia, collega patteggia 10 mesi per omicidio stradale

L'incidente il 14 maggio 2021. Perse la vita il ventimigliese Bruno Celso

Ventimiglia. Il 31enne T. G. P. ha patteggiato, davanti al gup Paolo Luppi, una pena a 10 mesi e 20 giorni di reclusione per omicidio stradale. L’uomo era finito a processo per la morte del ventimigliese Celso Bruno, operaio edile di 54 anni, deceduto, nella tarda serata del 14 maggio 2021, in un incidente avvenuto sull’A10, nei pressi della barriera autostradale della città di confine. Bruno era a bordo di un furgone insieme a due suoi colleghi, tra cui il 31enne alla guida. I tre stavano tornando da Saint Tropez.

Imputato, sempre con l’accusa di omicidio stradale, anche un 42enne serbo, Njagul Srdan, conducente di un autocarro: l’uomo, però, al momento è irreperibile.

Al conducente, che è comparso in giudizio difeso dall’avvocato Davide Condró, era contestata anche l’aggravante della guida in stato di ebbrezza (avendo un tasso alcolico nel sangue pari a 08, g/l) e il giudice, come pena accessoria, gli ha sospeso la patente per un anno.

I fatti. I tre uomini viaggiavano su un furgone cassonato che ha tamponato un autocarro all’uscita della galleria “del Monte”, nei pressi della barriera autostradale. Celso, abitante a Olivetta San Michele, in val Roja, è rimasto incastrato tra le lamiere del mezzo, riportando un politrauma con amputazione delle gambe: morì sul colpo. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Maria Paola Marrali, Njagul, che viaggiava sulla semicarreggiata destra, si sarebbe spostato in maniera repentina verso sinistra, sulla corsia di sorpasso, dove è poi sopraggiunto il furgone cassonato con il quale c’è stato il tragico impatto.

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