Basket

La stagione vincente del Roca Team

Debutto in Eurolega di altissimo livello

Roca Team

Monaco. Anche Kevin Durant, stella NBA e tre volte campione olimpico ha apprezzato molto l’Eurolega ed il Monaco del suo amico Mike James; un po’ meno crediamo la bolgia del Pireo, anzi l’apocalisse, uno spettacolo inusuale negli States, dove certe manifestazioni di passione si fermano al torneo universitario. Ma il Roca Team che si è giocato l’accesso alle final four in quel palazzo incandescente non era certo lì nel ruolo di turista per caso, ma in quello di squadra pienamente consapevole del posto e del ruolo che occupava.

Prima squadra vincitrice di Eurocup a guadagnarsi i playoff e quindi la conferma in Eurolega. Posto tra le prime 8 già acquisito con le tre russe nella competizione, prima che arrivasse la follia della guerra. Miglior squadra offensiva del campionato. Questi in rapida sintesi i fatti che caratterizzano una stagione fantastica, con una rincorsa che da metà dicembre non ha conosciuto pause e che ha consacrato il Monaco tra le grandi del basket europeo.

È stato un anno difficile ma anche entusiasmante, partito con le migliori premesse ma poi proseguito con la difficile gestione di Mike James che stava affossando la squadra. Gestione tecnica in primo luogo, per la difficoltà di inquadrare il giocatore in un discorso difensivo serio, cui è sempre stato refrattario, e per la difficoltà di creare e far giocare una squadra in funzione di questo. Gestione dello spogliatoio in secondo luogo, ed è questo il vero motivo della crisi di novembre della squadra e dell’esonero di Mitrovic, perché erano saltati equilibri sottili che poi si riflettevano in campo.

La ripartenza con Obradovic è stata difficile, per il grande lavoro di costruzione di un’identità precisa di squadra che doveva passare per forza dalla costruzione di un rapporto diverso con la star Mike James e dalla costruzione di un gioco difensivo capace di essere credibile in un contesto tecnico di altissimo livello. Qui possiamo trovare la chiave di volta della stagione del Roca Team, perché il cambio tecnico è coinciso con un cambio di gioco e di prestazioni, e questa è la grande novità, il massimo merito della nuova guida tecnica, aver saputo rimodellare un gioco che potesse unire le grandi doti offensive di quasi tutto il roster con la necessaria applicazione difensiva.

Da questo presupposto si è sviluppato un gioco che ha portato ai risultati che poi abbiamo tutti apprezzato, da questo preciso momento la stagione ha preso una piega decisamente positiva e ha portato la squadra a livelli davvero alti. Perché in un torneo dove l’intensità è premiante, e dove davvero ogni partita conta, il Roca Team è stato una presenza forte e determinata, ed ha offerto una pallacanestro fatta di sforzo collettivo in difesa e di grande fluidità offensiva. La trasformazione della sua stella americana è forse il manifesto più evidente di quello che è stato Monaco in questa stagione: da squadra capace di tutto, nel bene e più che altro nel male,
a gruppo coeso e coerente, solido.

E i playoff sono stati, con l’eccezione della prima partita, la dimostrazione della maturità della squadra, fino al punto di andare a sfidare l’Olympiacos sul suo terreno tecnico, nel suo Palazzetto, e di cedere solo in virtù di una mancanza di esperienza che non si può compensare in alcun altro modo. Ma le basi adesso ci sono, e la prossima stagione dovrà essere quella del consolidamento tecnico e della stabilità per garantire una presenza costante in Eurolega; a partire dal mercato per finire con il rafforzamento di staff tecnico e societario, c’è tutto il tempo e la volontà di fare un ulteriore passo avanti.

Marco Ghisalberti Streambasket.com
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