I dati

Imprese in provincia di Imperia: rallenta la crescita

Il presidente della Camera di Commercio Lupi: «Pesano le incognite sul sistema locale delle imprese»

camera di commercio

Imperia. I dati del primo trimestre 2022 del Registro imprese della Camera di commercio Riviere di Liguria tracciano un primo bilancio dell’inizio d’anno che, a distanza di due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sembrava avviato a recuperare i livelli pre-pandemia. In provincia di Imperia, così come a livello regionale, si registra invece un calo del numero di imprese attive, che scendono a 21.292 unità al 31 marzo, con una diminuzione del 3% rispetto al dato di un anno prima. Questa la fotografia confrontata con quella di dodici mesi prima; occorre però rilevare come in particolare nei primi tre mesi dell’anno il bilancio sia risultato positivo, essendosi registrate 524 iscrizioni a fronte di 459 cessazioni, con un saldo di +65 unità.

Tenendo presente gli aspetti stagionali che influenzano il bilancio del primo trimestre dell’anno, con il peso delle chiusure comunicate sul finire dell’anno precedente e rilevate statisticamente a gennaio – i dati del primo trimestre del 2022 restituiscono il profilo di un sistema imprenditoriale reattivo, nonostante il clima d’incertezza conseguente agli squilibri geo-politici innescati dal conflitto in atto.

«Pesano le incognite sul sistema delle imprese – dichiara il presidente della Camera di Commercio, Enrico Lupi e le valutazioni sono comunque ancora in un’ottica prudenziale. Il Consiglio camerale ha recentemente approvato il Piano Pluriennale, nel quale sono individuati il mandato e la missione della Camera di Commercio Riviere di Liguria per gli anni 2022 -2026 e sono state individuate le priorità strategiche di intervento, che saranno ora sviluppate in linee concrete di azione per sostenere e sviluppare i fattori di attrazione, qualificazione e potenziamento del sistema economico locale».

Anche dalla filiera dell’edilizia, che aveva registrato una crescita nel 2021, provengono segnali contrastanti: le imprese di costruzioni scendono a quota 4.625 (-6,9% rispetto a dodici mesi prima), mentre le attività immobiliari salgono a quota 1.121 (+4,3%). Tra i servizi in diminuzione si segnalano le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (2.183 unità, -1,8%), quelle dei servizi di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (-3%). In diminuzione risultano le imprese operanti nel settore del commercio, sia all’ingrosso che al dettaglio (4.798 unità, – 2,9%), le imprese agricole (3.662 unità, -2,2%) e soprattutto le attività manifatturiere (1.117 imprese, – 4,8%). Un calo accentuato si registra per le imprese del settore trasporto e magazzinaggio (380 imprese, -8,7%), mentre aumentano le imprese che svolgono attività professionali, scientifiche e tecniche (469 unità, +5%).

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