L'affondo

Byblos e Betise vanno all’asta, Blancardi si scaglia contro Cimiotti: «Traditi gli elettori»

L'ex primo cittadino: «Sembra più un impresario o un immobiliarista che il sindaco»

Biblos betise Ospedaletti

Ospedaletti. «Cimiotti a volte mi sembra più un impresario o un immobiliarista che il sindaco di Ospedaletti. Vendere il Byblos e l’ex discoteca Betise, senza coinvolgere la cittadinanza, è una grave mancanza di rispetto nei confronti degli elettori che lo hanno votato sulla base di un programma elettorale che puntava sul no tassativo alla vendita del patrimonio pubblico». Parte all’attacco l’ex sindaco e capogruppo di minoranza della lista Ospedaletti per Tutti Paolo Blancardi, nel commentare la notizia della messa in vendita degli immobili del lungomare che ospitano la gestione del ristorante Byblos e l’ex discoteca Betise.

Un’alienazione partita in sordina, di cui in paese si vociferava da qualche giorno e che approderà questa sera in consiglio comunale attraverso la modifica del piano delle alienazioni: primo step per arrivare a bandire una gara pubblica così da assegnare i locali al miglior offerente. La vendita di Byblos e Betise è stata innescata da una super proposta di acquisto arrivata in municipio nei giorni scorsi da parte di un gruppo finanziario con sede a Londra e Toronto. Tyrona Capital ha offerto la bellezza di 2,8 milioni di euro per fare suoi i due gioielli di Ospedaletti stretti tra il mare e la ciclabile, a fronte di una precedente stima ufficiale che valutava il complesso 2 milioni e 450 mila euro.

«Credo che il sindaco Cimiotti avrebbe dovuto portare questa delicatissima vendita prima di fronte ad un’assemblea pubblica, per dare modo ai cittadini di esprimersi sull’opportunità o meno di cedere a soggetti stranieri due immobili di pregio di proprietà comunale, – aggiunge Blancardi -. Con la vendita del Byblos il Comune perderebbe un incasso annuale di circa 40 mila euro di cui bisognerà tenere conto. A mio parere non si può pensare di andare avanti su proposte di estranei che vengono ad Ospedaletti convinti di poter comprare la fontana di Trevi. In confronto a Cimiotti, Totò e Peppino si muovevano meglio. Il sindaco deve rendere conto anche di cosa vuole farci con questi soldi».

Se l’operazione vendita dovesse andare in porto, il futuro acquirente degli immobili avrebbe a disposizione la possibilità di ampliare le superfici fino a costruire un terzo piano sopraelevato. A prevederlo è una vecchia variante al Prusst che consente l’aumento dell’attuale tetto volumetrico per un massimo di 10 mila metri cubi, ai fini esclusivamente turistico-ricettivo.

Biblos betise Ospedaletti
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