Festa della liberazione

Ventimiglia celebra il 25 aprile, Scullino: «Dobbiamo dare un futuro al nostro passato» fotogallery

Dopo due anni é tornato a sfilare per le vie del centro cittadino il corteo, sospeso a causa dell’emergenza sanitaria

Ventimiglia. Si è tenuta questa mattina nella città di confine la celebrazione del 25 aprile, in occasione del 77° anniversario della Liberazione.

La mattinata è iniziata con la deposizione delle corone di alloro sulle lapidi dei Caduti per la Liberazione presso la stazione ferroviaria, l’atrio del palazzo comunale e presso le frazioni ventimigliesi, a cui è seguita la celebrazione della santa messa nella chiesa di Sant’Agostino, luogo da cui è partito il corteo, tornato dopo due anni di pausa a causa dell’emergenza sanitaria. Il corteo è infine giunto ai giardini pubblici Tommaso Reggio dove si è tenuta la commemorazione ufficiale con l’alzabandiera accompagnato dall’Inno nazionale.

Relatore dell’evento, presentato da Francesco Minazzo, è stato Vittorio Mazzone, presidente Anpi dei Comuni di Afragola e Casoria: «Dobbiamo cogliere questo momento non come l’esercizio di un rito che dobbiamo vivere, ma come un momento di vera riflessione», ha affermato in uno stralcio del suo discorso. Presenti alla celebrazione il sindaco Gaetano Scullino, il consigliere regionale Enrico Ioculano, le associazioni, le massime autorità civili e militari cittadine e l’orchestra filarmonica giovanile “Città di Ventimiglia”.

«Per essere un paese libero e democratico bisogna ricordare chi ha perso la vita, chi ha subito delle sofferenze, delle ingiustizie  – ha dichiarato Scullino – . La stragrande maggioranza di noi quel periodo non l’ha vissuto, sono rimasti in pochi che in quegli anni erano ancora dei bambini, ma ho sempre partecipato a questo evento con particolare attenzione, devozione e gratitudine. Dobbiamo insegnare ai giovani e ai bambini che il 25 aprile non bisogna dimenticarlo, dobbiamo dare un futuro al nostro passato, un passato importante».

Non è mancato un momento di riflessione per l’attuale guerra in Ucraina: «Purtroppo in questo periodo non stiamo vivendo un periodo di prosperità, democrazia e giustizia come è stato negli ultimi 77 anni. Quello che sta succedendo in Europa, a poche centinaia di chilometri da noi, ci preoccupa molto, con la distruzione e la morte di un Paese aggredito», ha affermato il primo cittadino.

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