A confronto

Pasquetta e Hanami, la cultura italiana e giapponese si incontrano sotto i ciliegi in fiore

Italia e Sol Levante, tra scampagnate e piatti tipici giapponesi

Pasquetta o lunedì dell’Angelo, che sia un giorno “pagano” o “religioso” oggi, dopo due anni, si torna a festeggiare con le scampagnate e le feste sui prati, in tutta Italia. Un’occasione che ci accomuna con un’altra parte del mondo, dove per festeggiare non si osserva la Pasqua ma la fioritura dei ciliegi: il Giappone.

A raccontarci le differenza fra Pasquetta e Hanami è Sam, ragazzo 24enne di Sanremo con una grande passione per la cultura orientale, in particolare per la cucina e le tradizioni, tanto da essere diventato un food influencer da migliaia di follower con il suo blog Instagram @pranzokonoha

Mentre molti oggi sono pronti a sfoderare le abilità da “grigliatore” tra rostelle e qualsiasi cosa possa essere messo a fuoco, i ciliegi sono nel pieno della loro spettacolare fioritura e gli amici del Sol Levante preparano i loro bento (pranzo al sacco) fasciati con eleganza in coloratissimo tessuto furoshiki per lo spettacolo più sbalorditivo dell’anno: l’Hanami.

«Hanami significa ammirare i fiori, ed è la tradizionale usanza giapponese di fare un picnic ammirando le fioriture primaverili, in particolare dei fiori di ciliegio (Sakura). La tradizione sembrerebbe derivare da un costume cinese in voga nella Dinastia Tang (618-907 d.C.) e presto importato in Giappone, dove tra le più devote pioniere di questa usanza va annoverata la celebre Imperatrice Jitou. La Pasqua e la Pasquetta non vengono festeggiate nonostante una significativa quota di cristiani nel paese, ma è interessante identificare il parallelismo tra le scampagnate del lunedì dell’Angelo e l’Hanami» ci spiega Sam.

Cosa si mangia all’ombra dei ciliegi in fiore? «Le celebri polpette di riso (onigiri) fanno da padrone, oppure il chirashi (o chirashizushi) che è ad esempio riso cotto alla giapponese con particolari condimenti agrodolci/umami servito con accompagnamenti stagionali molto colorati quali radice di loto, funghi shiitake, ikura (uova di salmone) e germogli; i gamberi, tipici anche del Capodanno, vengono grigliati o cotti in anticipo e portati nel bento con salse tipiche (es. gamberi al coriandolo); sono molto apprezzati tipi di Sushi particolarmente agevoli da trasportare come i coloratissimi Futomaki o Inarizushi, come anche per quanto riguarda la carne il Karaage (pollo fritto in una speciale marinatura che funge anche da pastella); sempre in ambito di carne le polpette di pollo Tsukune vanno per la maggiore, affiancate da un “contorno” di verdure che non può mai mancare (molto apprezzati sono ad esempio gli spinaci al sesamo); tra i dolci sono estremamente popolari i Daifuku Mochi, ossia paste di riso glutinoso che racchiudono frutta di stagione, come le prime fragole, e confettura di fagioli azuki (Anko)».

Quali sono i simboli della “pasquetta” giapponese?« tra i simboli più speciali vanno infine sicuramente citati i Dango, spiedini di gnocchi lessi di farina di riso glutinoso composti da tre gnocchi: uno verde al tè matcha che simboleggia l’erba primaverile; uno bianco zuccherato a ricordare la neve che si scioglie e infine uno rosa aromatizzato ai fiori di ciliegio che simboleggia lo splendore della fioritura».

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