La polemica

Ospedaletti, scoppia il caso Bella Ciao: 25 aprile senza

Attacco dei consiglieri di minoranza Blancardi e Taggiasco: «Cerimonia sbrigativa senza riferimenti al periodo del nazifascismo»

Ospedaletti. «Il 25 aprile senza Bella Ciao non è il 25 aprile». Scoppia il caso a Ospedaletti, dove i consiglieri comunali di minoranza Paolo Blancardi e Maurizio Taggiasco (gruppo Ospedaletti per Tutti), attaccano il sindaco Daniele Cimiotti per quella che ritengono essere stata una celebrazione «sbrigativa, male organizzata e senza alcun riferimento al periodo nazi fascista e agli eroi che hanno sconfitto gli invasori».

Questa mattina, anche nella città delle rose, come in tutta Italia, si è tenuta la cerimonia per la festa della Liberazione. A guidare il corteo che si è dislocato dal municipio fino al monumento dei caduti di piazza Nassiriya, è stato il sindaco Cimiotti. Stando alla testimonianza dei due consiglieri di opposizione, che hanno diffuso una nota stampa, il primo cittadino «ha liquidato le celebrazioni come una formalità. Presenti pochissimi bambini delle scuole. Il tutto si è esaurito in meno di mezz’ora, in cui il sindaco ha parlato circa cinque minuti della libertà in generale, senza fare alcun riferimento alla lotta partigiana e al periodo buio del nazifascismo. Inoltre non è stata suonata Bella Ciao con stupore dei presenti». Nel corso dell’orazione, il sindaco è tornato alla stringente attualità della guerra in Ucraina e del dramma che sta vivendo il popolo aggredito da Putin. Alla cerimonia erano presenti le autorità civili e militari locali e l’assessore al Turismo Giacomo De Vai.

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