Rivoluzione

Monesi vuole diventare frazione di Mendatica, comitato chiede referendum

«Per il comune di Triora non possiamo rappresentare esclusivamente una cassa per l'Imu»

Monesi di Triora. Sono circa 200 i proprietari di seconde case a Monesi di Triora, 500 euro la cifra annuale del’imposta Imu e indefinite le lamentele che si sono accumulate negli anni. Matteo Monti e Vincenzo Piccinini si fanno portavoce di chi come loro ha scelto Monesi per passione e chiedono l’indizione di un referendum per cambiare la circoscrizione comunale: «Nei prossimi giorni costituiremo un comitato per iniziare la procedura di modifica della “circoscrizione comunale” di Monesi di Triora, proponendo il passaggio al comune di Mendatica. La sottoporremo all’assemblea legislativa della Liguria in modo da farci assistere alla redazione della proposta di legge, poi passeremo alla raccolta delle firme e al referendum nei comuni interessati alla modifica di circoscrizione».

Monesi è l’unica frazione di Triora che non si trova nella Valle Argentina ma risulta molto più accessibile dal comune di Mendatica. Per questo motivo il comitato che si sta organizzando, ritiene che un passaggio di circoscrizione sarebbe la prima e più logica soluzione a tanti problemi legati alla burocrazia.

Sono molteplici i problemi ravvisati da chi ha una seconda casa a Monesi che, aldilà dell’annosa questione della seggiovia, secondo molti versa in uno stato di completo abbandono: «Per il comune non possiamo rappresentare esclusivamente una cassa per l’Imu. L’ultima sorpresa è stata quella di Pasqua in cui sono spariti i giochi per bambini, uno scivolo ed una altalena: sono stati rimossi e non c’è alcuna intenzione di riposizionarli. Il comune dal canto suo si giustifica sottolineando che il terreno è privato e non può intervenire: stiamo parlando di una proprietà che faceva capo ad una nota società fallita negli anni’80. Possibile che l’amministrazione non abbia il modo di rilevarla o di acquisire una piccola area da destinare ai bambini?».

Tra le problematiche rilevate anche rifiuti e pascoli, che non risultano disciplinati: «E’capitato più volte di arrivare e trovare bestiame e cani da pastore nella piazza allo stato libero, con relativi escrementi sia nella parte pubblica, sia nei condomini privati. Stesso problema per i rifiuti: soprattutto in estate, siamo noi che dobbiamo chiamare il comune per farli portar via quando arrivano al limite e questo non è un segno di civiltà. Ci chiediamo cosa faccia l’amministrazione per questi problemi e la comparsata annuale del sindaco non basta più».

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