Genova. «Ritorniamo a parlare dell’episodio che si è verificato qualche giorno fa alla stazione di Genova Principe su un treno diretto a Milano. Ventisette persone disabili e i loro accompagnatori non sono riusciti a salire sul treno nonostante avessero i posti prenotati perché già occupati da altri passeggeri. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore ai Trasporti Gianni Berrino hanno pensato di risolvere la questione invitando i ragazzi a trascorrere una giornata in Liguria, durante Euroflora» – dice Linea Condivisa.
«Il governatore Toti e Trenitalia corrono ai ripari con regali e offerte di pace quando dovrebbero immediatamente sedersi a un tavolo e elaborare un piano triennale volto all’abbattimento di barriere architettoniche e non solo, per persone adulte e minori con qualsiasi tipo di disabilità, compresa quella cognitiva – dichiara Maria Tarzia, candidata della lista Linea Condivisa, Europa Verde e Lista Sansa per le amministrative genovesi – Bisogna smetterla di parlare solo a telecamere accese e con i giornalisti a fianco e ascoltare le famiglie con minori disabili anche lontano dai riflettori. Su 102 stazioni ferroviarie presenti in Liguria, solo 10 sono pienamente accessibili a chi ha disabilità. Servono meno proclami e più lavoro per garantire a cittadine e cittadini che hanno una disabilità il diritto alla mobilità».
«L’assessore Berrino pensa di nascondere la figuraccia fatta con un invito a Euroflora – commenta il capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della Commissione II Sanità Gianni Pastorino – Si tratta semplicemente di un contentino. L’assessore Berrino affronta in questo modo le questioni politiche? Nella nostra regione le problematiche legate alla disabilità sono ben evidenti. Basti pensare che 1.200 bambini disabili liguri sono senza trattamento ambulatoriale e riabilitativo e in liste di attesa che possono durare fino a 5 anni. Offrendo un invito a Euroflora si sta non solo sminuendo l’accaduto ed evitando che Trenitalia, polizia ferroviaria e Regione Liguria si prendano le proprie responsabilità, ma si sta andando a ledere quella che è la dignità della persona. Servono politiche concrete per permettere alle persone con disabilità di accedere e vedersi garantiti tutti i diritti».
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