La manifestazione

Da Bordighera a Ventimiglia “quattro passi per la pace” per dire no alla guerra in Ucraina fotogallery

Musica, bandiere e striscioni all'evento organizzato dalla Scuola di Pace con la collaborazione delle associazioni locali

Ventimiglia. Si è tenuta questa mattina la camminata “quattro passi per la pace lungo la ciclabile” da Bordighera a Ventimiglia, organizzata dalla Scuola di Pace di Ventimiglia in collaborazione con la parrocchia Terrasanta, la comunità Ucraina, la Spes APS, l’organizzazione Caritas Intemelia Odv, Penelope, Ortinsieme, l’Ass. XXV Aprile, Cgil, Cisl, la chiesa Valdese, la comunità musulmana, l’Auser Intemelio-Cumpagnia d’ei Vintimigliusi, Atl soci coop di Ventimiglia ed Anpi di Ventimiglia per dire no alla guerra che sta devastando l’Ucraina e il suo popolo.

Tra musica, bandiere e striscioni, il corteo, al quale ha preso parte anche la comunità ucraina, è partito da via Rattaconigli a Bordighera per arrivare in piazzale Resentello a Ventimiglia, dove è stato possibile devolvere 5 euro di offerta in favore dei rifugiati ucraini e delle vittime di guerra. Scopo della Scuola di Pace è quello di individuare in Ucraina un centro dedito all’accoglienza di ragazzi disabili con cui stabilire un gemellaggio, aiutando a rendere le strutture nuovamente agibili.

«É un’iniziativa importante, il rischio grosso di fronte alla guerra è quello di abituarsi alla guerra, diventare indifferenti davanti alle vittime, alle terribili devastazioni che ci sono e l’indifferenza vuol dire essere alleati dell’invasore – ha dichiarato il presidente della Scuola di Pace ventimigliese Luciano Codarri – . Noi dobbiamo reagire con fermezza a questi terribili momenti».

«Da quasi un mese ospitiamo 42 persone, di cui 19 bambini. Trentadue persone sono a Montenero e dieci presso la chiesa di Terrasanta – ha dichiarato padre Faustino della chiesa di Terrasanta – . Stanno bene, hanno trovato una serenità presso le nostre strutture ma i pensieri certamente sono in Ucraina, pensieri e preoccupazioni, perché lì sono rimasti padri, sono rimasti mariti. Loro sono in contatto continuo con i loro cari e spesso vedo, dopo una telefonata, la preoccupazione sui volti, e a volte anche le lacrime. In questo momento abbiamo alcune famiglie provenienti da Odessa, che in questi giorni sta vivendo momenti drammatici, con attacchi sempre maggiori. I profughi sono molto riconoscenti alla popolazione della Riviera, perché qui hanno trovato un tetto, una sicurezza, un’accoglienza molto familiare, e sono veramente molto grati. Quello di cui avevano bisogno hanno trovato, la gente è venuta subito loro incontro, abbiamo sperimentato un fiume di solidarietà».

Presente alla manifestazione anche il consigliere regionale Enrico Ioculano: «Questa è una delle iniziative di una serie che abbiamo sostenuto come Partito democratico in favore della pace e del popolo ucraino per la cessazione degli scontri e della guerra attuale di Putin», ha dichiarato.

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