La precisazione

Bordighera, Gnutti: «Dato pieno sostegno ai piccoli profughi ucraini che frequentano le scuole cittadine»

Per affrontare le spese della mensa la società Elior ha scelto di rinunciare alla quota di 3,20 euro normalmente a carico delle famiglie e di accettare esclusivamente la quota di 1,80 euro che il Comune versa per gli alunni residenti e i profughi

Stefano Gnutti

Bordighera. Alla luce di spiacevoli polemiche sorte sui social media, l’Amministrazione di Bordighera desidera puntualizzare che «è stato dato pieno sostegno ai piccoli profughi ucraini che da due settimane circa frequentano le scuole cittadine».

Per assistere coloro che hanno manifestato la necessità di aiuto per affrontare le spese della mensa, l’assessore Stefano Gnutti ha subito interessato la società Elior, che, con generosità e disponibilità, ha scelto di rinunciare alla quota di € 3,20 normalmente a carico delle famiglie e di accettare esclusivamente la quota di € 1,80 che il Comune versa per gli alunni residenti e i profughi.

Alcuni nuclei familiari in fuga dal conflitto hanno dichiarato di non avere bisogno di tale contributo e di poter sostenere la spesa di € 3,20 in autonomia; confermata anche in questo caso la quota di € 1,80 a carico del Comune.

«Spiace e stupisce leggere polemiche di questo tipo quando, fin dall’inizio dell’emergenza, ci siamo attivati per aiutare ed accogliere, sia nella zona di guerra sia qui a Bordighera. Desidero esprimere la mia riconoscenza a Elior, che ha immediatamente compreso la situazione e ha deciso di intervenire con un gesto di grande solidarietà. Come sempre, siamo inoltre pronti a valutare qualsiasi altra esigenza, anche avvalendoci dell’assistenza di padre Faustino per superare eventuali barriere linguistiche – dichiara l’assessore Gnutti – Al di là di questo specifico caso, non è detto che tutto quanto viene fatto per assistere chi è in difficoltà debba necessariamente essere reso pubblico; doveroso sarebbe invece approfondire le questioni prima di esprimere, seppur legittimamente, il proprio giudizio».

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