Il commento

Saint Charles, Lorenzi (Civicamente Bordighera): «La saga decisionale senza pianificazione lascia l’ospedale sempre più povero»

«I cittadini non più illusi temono giustamente che se i privati non verranno, il piano B sarà minimalista e improvvisato. E chiedono all’assessore alla Sanità un piano realistico, credibile e visionabile prima della presunta data di ingresso dei privati»

ospedale bordighera

Bordighera. «Il presidente della Regione e assessore alla Sanità Giovanni Toti ha rilasciato ieri a Bordighera
dichiarazioni sul futuro dell’ospedale Saint Charles che meritano alcuni commenti e una richiesta. Il numero di cambiamenti di rotta sta diventando eccessivo per poterci ancora illudere che la Regione abbia oggi un piano per il Saint Charles. Mi permetto di ricordare che dal 25 settembre 2020, quando nel Consiglio Comunale di Bordighera su richiesta della minoranza il direttore generale dell’Asl1 ammise che il contratto con privati sbandierato in campagna elettorale non era ancora stato firmato, ci sono stati 4 cambiamenti di rotta. Il primo era stato verso un ritorno ad una funzione pubblica dell’ospedale: il 16 giugno 2021 il presidente Toti aveva annunciato “approfondimenti finalizzati alla risoluzione dell’affidamento a privati con l’obiettivo di restituire al Saint Charles una funzione pubblica attraverso I fondi del PNRR”. Ma solo 6 giorni dopo ecco la seconda virata per affrontare l’insurrezione dei sindaci: il presidente era tornato sulla privatizzazione, addirittura “potenziata”; e il 22 novembre 2021 durante un’audizione ad Alisa, fu annunciato che oltre al pronto soccorso e reparti connessi, l’ospedale avrebbe avuto anche l’aggiunta di Ostetricia e Ginecologia. Meno di 2 mesi dopo si prospettava un terzo cambiamento di rotta: l’11 gennaio 2022 in una seduta di Consiglio comunale di Bordighera, la dirigenza Asl1 informava che da mesi i privati non avevano più interagito sul contratto, che rimaneva da completare e firmare. E ieri la quarta e clamorosa virata annunciata dal presidente Toti: se affidare la gestione ai privati non fosse possibile, l’ospedale verrebbe riaffidato all’Asl1 “per riaprire i medesimi servizi promessi ai cittadini e ai sindaci”» – fa sapere Mara Lorenzi per Civicamente Bordighera.

«Qui sorgono domande pesanti: cioè l’Asl1 riaprirebbe un pronto soccorso e reparti annessi quando non ha il personale per far funzionale il Punto di Primo Intervento? E una Chirurgia e Anestesia da far competere per personale e risorse con quelle di Sanremo? E sfidando i decreti sugli standard relativi all’assistenza ospedaliera? L’assenza di pianificazione che ha impoverito il Saint Charles negli anni, ora sta decretando la sua fine. Infatti l’Asl1 lo ha lasciato fuori da ogni singolo utilizzo dei 16 milioni del PNRR per cui ha pubblicato un piano il 24 febbraio. Questo piano non prevede neppure una Casa della Comunità al Saint Charles, che ne sarebbe invece la sede perfetta, pronta e baricentrica rispetto al territorio (senza voler togliere a Ventimiglia una molto necessaria riorganizzazione di servizi territoriali). Ho sempre sostenuto la necessità di un piano B rispetto all’affidamento ai privati. Non c’è mai stato perché la parola d’ordine populista era non disturbare l’illusione dei cittadini. Ma ora i cittadini non più illusi temono giustamente che se i privati non verranno, il piano B sarà minimalista e improvvisato. E chiedono all’assessore alla Sanità un piano per il Saint Charles realistico, credibile, e visionabile ben prima della presunta data di ingresso dei privati» – sottolinea Mara Lorenzi per Civicamente Bordighera.

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