Educazione ambientale

Riva Ligure, a scuola di mare con il centro di formazione Pastore di Imperia

Attività per la riconferma sia della Bandiera Verde che della Bandiera Blu, secondo le indicazioni della FEE e del programma internazionale Eco-Schools

Riva Ligure. Si sono concluse il 24 marzo le attività realizzate dal centro di formazione “G. Pastore” di Imperia in collaborazione con l’istituto comprensivo di Riva Ligure e San Lorenzo al Mare e commissionate dal Comune di Riva Ligure, nell’ambito delle attività di educazione ambientale per promuovere la tutela del mare e la gestione ecologica dell’edificio scolastico.

Il progetto, realizzato dalla scuola secondaria di primo Grado “G. Marconi” di Riva Ligure come attività per la riconferma sia della Bandiera Verde che della Bandiera Blu, secondo le indicazioni della FEE e del programma internazionale Eco-Schools, ha previsto lezioni teoriche nelle classi I e II B e un’uscita pratica sulla spiaggia libera del Comune, per mostrare agli studenti le bellezze, le peculiarità, ma anche le fragilità del nostro territorio marino.

«L’interesse dei giovani per i temi dell’ambiente e della sostenibilità e la voglia di molti di loro di impegnarsi in prima persona rimane una leva sottoutilizzata. Per incanalare questa energia e creare una coscienza collettiva in grado di promuovere un percorso virtuoso di cittadinanza attiva, è necessario fare buona informazione e comunicazione sui temi ambientali, utilizzando i canali e le modalità più fruibili dalle nuove generazioni e partendo dall’educazione nelle scuole – affermano il sindaco del Comune di Riva Ligure Giorgio Giuffra e Silvia Boeri, consigliere con delega alle Politiche Educative e all’Istruzione del
Comune di Riva Ligure – . Rendere i giovani parte attiva di questo cambiamento significa promuovere modalità di impegno condiviso, offrendo loro esperienze concrete per inquadrare le problematiche e capire insieme le modalità per affrontarle e le opportunità per risolverle. L’obiettivo di questa iniziativa, è far comprendere ai giovani e a tutta la collettività l’unicità e la fragilità del patrimonio naturalistico della nostra costa, promuovendo la consapevolezza e favorendo la lotta all’inquinamento lungo le coste, sulle spiagge e in mare».

«Sono sempre molto contento – racconta Mario Casella, direttore del centro di formazione “G. Pastore” di Imperia – di poter dare ai ragazzi l’opportunità di parlare in classe del mare e delle sue ricchezze. Ancora una volta ad accompagnare questa parte di progetto è stata la biologa marina ed educatrice ambientale Monica Previati, da anni impegnata nella conoscenza e nella valorizzazione del territorio marino, con particolare attenzione a quello imperiese. Insieme a lei quest’anno anche la cetologa Elena Fontanesi, di Delfini di Ponente, che ha raccontato agli studenti la ricchezza di cetacei del Santuario Pelagos,
un’importantissima area marina che caratterizza l’intero Mar Ligure».

«E’ stata davvero una bella esperienza – proseguono le insegnanti che hanno accompagnato gli studenti in questo secondo percorso dedicato alla biodiversità marina di Riva Ligure – aver ospitato in classe biologhe così appassionate ed esperte ci ha permesso di parlare di argomenti importanti e poco trattati, come la biodiversità marina, la flora e la fauna endemiche del Mediterraneo, le bellezze del mare della nostra Riviera, focalizzando anche l’attenzione sulle problematiche legate all’inquinamento da plastica e sull’importanza dei gesti che ognuno di noi può compiere per migliorare l’attuale situazione».

«Grazie a queste attività sia teoriche che pratiche – spiega la biologa marina ed educatrice ambientale Monica Previati, “mi sono confrontata con i ragazzi, parlando con loro di quanto poco conosciamo il nostro mare e di quanto invece sia importante per la nostra sopravvivenza. Andando in spiaggia i ragazzi hanno potuto dare i nomi agli animali, che magari vedono comunemente ma che non sanno riconoscere (dalla Patella ai ricci, i granchi fino alle Teredini, piccoli molluschi con sembianze vermiformi che si nutrono di legno e lo scavano formando stretti canali), costatando la ricchezza in termini di specie del loro stesso mare. Purtroppo, però camminando sulla spiaggia abbiamo visto anche la presenza delle terribili tracce umane, dai mozziconi di sigaretta ai tappi delle birre, pezzi di plastica, polistirolo, accendini, reti da pesca e molti altri inquinanti portati dal mare anche dopo le recenti mareggiate. Soltanto imparando a conoscere il nostro territorio saremo in grado di proteggerlo e valorizzarlo, attraverso attività didattiche ma anche ludiche».

«Dobbiamo riappropriarci del nostro territorio – ci tiene a concludere Monica Previati – del nostro entroterra così come del nostro mare, vivendolo non soltanto l’estate, ma anche d’inverno, non soltanto seduti sotto un ombrellone ma anche camminando sulla spiaggia o indossando maschera e pinne».

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