In aula

Processo ai no borders, in tribunale a Imperia ascoltati digos e testimoni difesa

Avevano occupato il piazzale dei Balzi Rossi

Migranti Ventimiglia stazione

Imperia. Davanti al giudice monocratico del Tribunale di Imperia Francesca Minieri, è tornato in aula il processo contro i 31 attivisti no borders che, per protestare contro la chiusura delle frontiere al passaggio dei migranti, nell’estate del 2015 avevano occupato il piazzale dei Balzi Rossi, dando vita a un “campo” abusivo di accoglienza per gli stranieri.
Oggi in aula si è conclusa la deposizione di un funzionario della digos e sono stati ascoltati cinque testi della difesa. Nel corso della precedente udienza, erano state prodotte dal funzionario digos foto e filmati che ritraggono gli imputati nella zona dell’occupazione.

Secondo l’avvocato Ersilia Ferrante, che difende gli imputati, non sarebbe sufficiente mostrare la foto o il filmato della persona, ma bisognerebbe anche riconoscergli un ruolo attivo nell’occupazione. Per la difesa hanno testimoniato alcuni volontari di associazioni umanitarie, che portavano aiuto ai migranti dei Balzi Rossi: i testi hanno sottolineato lo stato di necessità del momento, precisando che nessuno della polizia aveva mai impedito loro di portare gli aiuti ai migranti che in quel preciso momento storico non avevano alcun posto in cui vivere se non l’accampamento creato dagli attivisti.

Il processo è stato aggiornato al prossimo 23 maggio, quando verranno ascoltati atri cinque testi della difesa. La sentenza è attesa il 27 giugno. Il processo in ogni caso si prescriverà a novembre.

«Speriamo che venga fatta chiarezza. Si tratta, infatti, di una situazione molto particolare e, indipendentemente dal fatto che si arriverà della prescrizione, riteniamo importante che venga chiarita a fronte dell’opinione pubblico quella che era l’effettività situazione di urgenza», ha dichiarato al termine dell’udienza l’avvocato Ferrante.

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