La dichiarazione

Pesca, Bagnasco (Fi): «Il sì della Regione Liguria dimostra che il lavoro parlamentare se concreto funziona»

«L’economia del nostro splendido entroterra può dunque tirare un sospiro di sollievo»

pesca alla trota
- Foto d'Archivio

Genova. «La delibera della Giunta Regionale sull’immissione della trote iridea e fario di ceppo atlantico, nei corsi d’acqua della Liguria, è frutto di un lavoro congiunto tra i parlamentari liguri, portato avanti da mesi. Siamo contenti che la Regione Liguria lo abbia recepito. In seguito all’adozione, da parte del Ministero e di altri Enti preposti, quali il Consiglio del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, di criteri definiti dal partito di Forza Italia, «restrittivi e generalisti» nella valutazione delle richieste di immissione in fiumi e torrenti di esemplari di trote ritenute autoctone, da parte delle Regioni, bloccando di fatto le attività di ripopolamento nella quasi totalità del territorio nazionale e alterando gravemente gli equilibri raggiunti da oltre un secolo di gestione. Il documento presentato, chiedeva alla Giunta regionale di dare seguito a quanto previsto dall’ultimo decreto “Milleproroghe”, che ha statuito una deroga fino al 31 dicembre 2023 per quanto riguarda la possibilità di ripopolamento con specie considerate non autoctone. L’economia del nostro splendido entroterra può dunque tirare un sospiro di sollievo: con il decreto ‘Milleproroghe’ e la delibera della Giunta regionale di prossima approvazione, arriva infatti una buona notizia per un settore che genera un cospicuo indotto con i relativi posti di lavoro e che ogni anno coinvolge 109 aree dedicate alla pesca della trota e circa 25 mila persone. Ci auguriamo pertanto che anche altre regioni possano seguire il nostro esempio». È quanto dichiarato dal deputato ligure, Roberto Bagnasco.

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