Non riesce a videochiamare la famiglia, detenuto del carcere di Sanremo tenta il suicidio

Salvato in extremis dalla polizia penitenziaria
Sanremo. «Un detenuto di origine magrebina E.M. fine pena 2023 , ubicato in quarta sezione secondo piano nel carcere di Sanremo Valle Armea, non è riuscito per problemi tecnici a fare una videochiamata alla famiglia e, rientrato in cella, ha tentato il suicidio tramite impiccagione con una corda ricavata dalle lenzuola. Prontamente soccorso dal personale di polizia penitenziaria che con coraggio e immediatezza, eroi/poliziotti che hanno impedito che si realizzasse l’insano proposito. Il detenuto è stato trasportato con urgenza presso il nosocomio cittadino».
Il segretario regionale della Uil Fabio Pagani racconta quanto accaduto ieri pomeriggio, intorno alle 13,30, all’interno del carcere di Valle Armea. «É del tutto evidente che il personale è sottoposto a forti tensioni e lavora in un clima di forte preoccupazione. Tutti siamo consapevoli che la situazione potrebbe irrimediabilmente degenerare da un momento all’altro a Sanremo, siamo altrettanto consapevoli che l’esiguità delle risorse umane e tecnologiche ci impedirebbero di gestire la situazione e tenerla sotto controllo. Ma non possiamo affidarci alla sola fortuna, occorrono uomini e mezzi e il rientro del personale distaccato.
Qui può succedere di tutto. Se il Dap non implementa l’organico bisognerà, gioco forza, rivedere le assegnazioni di poliziotti penitenziari negli Uffici e nei servizi complementari. Benché anch’essi siano essenziali alla vita dell’istituto in questo momento è preminente rinforzare le prime linee. Alla fine per garantire i servizi operativi essenziali restano non più di settanta unità. Troppo poche. Assolutamente inadeguate a garantire i livelli minimi di sicurezza, ancor più in considerazione – conclude Pagani – che attualmente sono ristretti 220 detenuti. Anche in questi numeri c’è la ragione delle criticità che registriamo quotidianamente a Sanremo, dove un’altra vita è stata salvata dalla polizia penitenziaria».