Pizza battisti

Degrado in stazione a Ventimiglia, ristoratore esasperato: «E’ uno schifo, sarò costretto a chiudere»

Passeur, spacciatori, sporcizia: «Per entrare nel mio locale, devo chiedere il permesso»

Ventimiglia. «Ogni tre giorni spendo 40 euro di prodotti per lavare e disinfettare il dehor del mio ristorante, per togliere la sporcizia e l’urina degli stranieri che di notte lo occupano». E’ un grido disperato quello del ristoratore di Ventimiglia Marco Maiolino, che da oltre vent’anni è proprietario del “Ristorante Centrale 2000” in piazza Battisti.

«Da cinque anni la situazione è precipitata – racconta – Ora sono stanco: ogni mattina mi sveglio alle 4 solo per pulire, perché altrimenti il locale sarebbe impresentabile».

Maiolino racconta dei problemi principali che attanagliano lui così come altri esercenti. «La piazza è frequentata da spacciatori, passeur, gente che alle 11 del mattino è già ubriaca nonostante sia in vigore un’ordinanza del sindaco che vieta di vendere alcolici. Io mi rifiuto di darglieli ma rischio ogni volta: qualche giorno fa uno straniero mi ha chiesto un “jack”. Io pensavo volesse lo spinotto per ricaricare il telefono, invece voleva il Jack Daniel’s. Erano le 9 del mattino, vi rendete conto? Gli ho detto che non ne avevo, ma se l’è presa con me».

Lavorare così è un inferno, spiega Maiolino, e il risultato non premia la tanta fatica: «La gente ha paura, i clienti non vengono – dice il ristoratore – I francesi un tempo venivano in treno o in auto, facevano shopping, la spesa e poi si fermavano a mangiare, a passeggiare. Ora scappano via subito perché hanno paura. Tanti miei clienti mi hanno detto che a loro spiace, ma non vengono più per questo motivo».

I problemi iniziano già il pomeriggio. «Dopo il pranzo, chiudo la serranda e vado a fare la spesa – racconta ancora Maiolino – Ritorno alle 18 e trovo già stranieri seduti sullo scalino, con le bottiglie in mano. Devo chiedere il permesso per poter aprire il mio locale. Trovo urina sulla serranda, avanzi di cibo ovunque, vomito, scatole di tonno altra spazzatura. E’ uno schifo. Alla mattina faccio la conta dei tappi di bottiglie che trovo».

«Quando li mando via mi minacciano – continua -. Stessa cosa fanno se dico loro di togliere i piedi dai tavolini».

A causa della situazione «nel condominio vicino al mio ristorante due famiglie sono andate via. E anche nel condominio più in là: un uomo è stato aggredito due volte e alla fine ha deciso di trasferirsi, nonostante vivesse in casa sua e ora deve andare in affitto altrove». E non è tutto: «Mi chiamano persone che conosco – spiega Marco Maiolino – E mi dicono se per piacere posso accompagnare le loro madri al bancomat perché hanno paura: ma si può vivere così? Io, se continua questa situazione a fine anno chiudo, non ce la faccio più».

 

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