Le difficoltà

Bordighera obbligata a conferire impianto acquedotto, ma Rivieracqua non ha mai visto dotazione comunale

Se non si arriva ad un accordo tra Comune e Rivieracqua, il commissario potrà emettere ordinanza di conferimento

palazzo Garnier

Bordighera. All’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale di Bordighera, che sarà convocato a breve, verrà discusso il verbale di consegna degli impianti che sancirà il conferimento del patrimonio idrico integrato cittadino nella società Rivieracqua in ottemperanza alle disposizioni del Consiglio di Stato, che obbligano di fatto l’amministrazione comunale a passare dalla gestione in economia alla gestione consortile. Un dato di fatto incontrovertibile, nei confronti del quale Palazzo Garnier non può fare nulla se non cercare, come sta facendo, di strappare le condizioni migliori per tutelare cittadini e dipendenti.

«Dopo aver ricevuto una prima stesura del verbale predisposta da Rivieracqua, la Commissione Comunale incaricata di valutare la procedura aveva celermente integrato il documento con le opportune modifiche volte a limitare gli incrementi tariffari, a tutelare l’efficienza delle infrastrutture con gli investimenti attesi e a difendere i livelli occupazionali e le relative competenze sulla rete idrica – spiega il sindaco Vittorio Ingenito -. Purtroppo, una parte delle proposte del Comune di Bordighera, condivise all’unanimità dai membri della Commissione, sono state disattese dalla società Rivieracqua con una controproposta che non offre garanzie certe per il futuro del nostro acquedotto».

Il verbale di consegna sarà dunque portato in discussione all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale «così come era stato integrato dalla Commissione, a prescindere dalle ultime modifiche apportate dall’Ufficio Legale di Rivieracqua» – aggiunge. Questo a massima tutela delle tasche dei cittadini di Bordighera, dei dipendenti comunali in forza all’acquedotto e del nostro patrimonio idrico».

L’unica variazione sostanziale, in accoglimento alla richiesta di Rivieracqua, è relativa all’investimento di 300mila euro di cui il Comune ha proposto di farsi immediatamente carico per garantire il corretto funzionamento del sistema di depurazione, in considerazione sia dell’imminente stagione estiva sia delle precarie condizioni finanziarie della società già sottoposta a procedura concorsuale. «Auspico che entro la data del Consiglio Comunale ci sia una diversa valutazione da parte di Rivieracqua e soprattutto sollecito un primo sopralluogo da parte di un loro responsabile tecnico», conclude Ingenito.

A quanto si apprende, infatti, nonostante i ripetuti inviti degli uffici a Rivieracqua di effettuare un sopralluogo tecnico per conoscere il funzionamento dell’impianto di depurazione e dell’acquedotto, nessuno dalla società ha ancora risposto all’invito. E se non si dovesse arrivare ad un accordo tra Comune e Rivieracqua, l’ipotesi più probabile è quella di un’ordinanza di conferimento a firma del commissario ad acta, che imponga a Palazzo Garnier di cedere l’acquedotto a stretto giro per iniziare a gestirlo dal 1 aprile. Come, però, resta difficile da comprendere, visto che senza una visione d’insieme di una macchina tanto complessa, la gestione, da un giorno all’altro, apparirebbe praticamente impossibile.

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