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Arma di Taggia, 41 indagati per presunti maltrattamenti agli anziani: «Episodi gravi»

Struttura gestita dalla cooperativa C.o.s. di Genova

Arma di Taggia. “Cure e attenzioni come in famiglia. L’ospite al primo posto. Da sempre”. E’ quanto si legge sul cartello affisso al cancello della residenza per anziani Le Palme di Arma di Taggia, finita al centro di un’indagine della Guardia di Finanza per presunti maltrattamenti nei confronti degli ospiti. Quarantuno gli indagati che oggi hanno ricevuto gli avvisi di garanzia, consegnati dagli operatori delle Fiamme Gialle al termine di un’indagine durata mesi.

Nella struttura di cinque piani, gestita dalla cooperativa C.o.s. di Genova, il trattamento riservato ai degenti sarebbe stato tutto fuorché “familiare”. Anche se al momento gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo sulla vicenda, gli episodi di maltrattamento sarebbero conclamati: a dimostrarlo mesi di indagini, partite nel luglio del 2021, per le quali i militari della Guardia di Finanza si sono avvalsi di videocamere piazzate all’interno della casa di riposo.

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Salvatore Salemi della Procura di Imperia. Tra gli indagati, Marco Simone Rossi, presidente e amministratore delegato della società cooperativa, e il fratello Giovanni Luigi Rossi, che siede nel cda del gruppo. Indagata anche la direttrice della struttura: Sara Occhino.

Ottanta i posti letto della casa di riposo, di cui 40 in convenzione con l’Asl1 Imperiese. Per questo gli operatori della Finanza hanno chiamato alcuni dirigenti dell’azienda sanitaria, tra cui il dirigente del dipartimento di Cure Primarie che ha l’incarico di monitorare l’assistenza clinica erogata dalle strutture contrattualizzate dall’azienda.

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