Patrimonio culturale

Ue, Coldiretti Liguria: «No allarmi salutistici e rincari per il vino»

«In Liguria settore provato dalla pandemia ma resistono 8 Doc e 4 Igt»

vino bicchiere

Genova. «Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino». E’ quanto afferma Coldiretti nel ringraziare, per il lavoro di squadra, i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato, dei quali 7,1 miliardi di export, e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone. «E’ stato respinto, infatti, il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del “Cancer plan” proposto dalla Commissione Europea; misure assurde che, secondo le stime, avrebbero portato allo scoraggiamento del consumo da parte di 1 italiano su 4 (23%)» – fa sapere.

«Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi – spiegano Gianluca Boeri, presidente Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto; peraltro si tratta di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tuti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti. In Liguria la coltivazione della vite viene condotta principalmente grazie ai tipici terrazzamenti su più di 2000 ettari di terreni nei quali si producono vini d’eccellenza che vantano il fregio di ben 8 Doc (DOC 5Terre, DOC Rossese di Dolceacqua, DOC Riviera Ligure di Ponente, DOC Golfo del Tigullio – Portofino, DOC Val Polcevera, DOC Colline di Levanto, DOC Colline di Luni e DOC Ormeasco di Pornassio) e 4 IGT (Colline del Genovesato, Liguria di Levante, Colline Savonesi, Terrazze dell’imperiese)».

«La decisione del Parlamento europeo – concludono Boeri e Rivarossa – risulta pertanto essenziale per salvare un patrimonio culturale che ha già sofferto a causa della pandemia con il blocco dell’export».

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