Economia e lavoro

Il mondo della notte prova a ripartire, ma nell’Imperiese la discoteca è ancora tabù

Primo sabato dopo la rimozione del divieto di ballare nei locali chiusi. Il punto con gli operatori del settore

Bordighera. Via il divieto di ballare nei locali al chiuso, il mondo della notte alla prova della ripartenza. Ma nel primo sabato senza restrizioni, non ci saranno sale da ballo aperte al pubblico in tutta la provincia di Imperia. Dopo due mesi di stop, l’unica discoteca dell’Imperiese tornata ad ospitare dei clienti è il Kursaal club di Bordighera, rinnovato nella sua nuova veste “lounge”. Ieri, prima cena con serata a seguire per un ristretto numero di partecipanti che hanno potuto riassaporare l’atmosfera della night life.

Questa sera tutto fermo da Ventimiglia a Diano Marina. Kursaal compreso, che ritornerà agli eventi a partire da venerdì prossimo. Volgendo lo sguardo agli altri centri del divertimento notturno, la musica rimarrà completamente spenta per ancora qualche settimana al Tatanka di Arma di Taggia. Al Victory Morgana Bay di Sanremo – che non si è mai fermato come ristorante esclusivo – è avviata da tempo la nuova formula incentrata sulle serate in sicurezza. Cene con i tavoli sulla pista e musica dal vivo. Tra le attività storiche, l’unica vittima della pandemia è stato il Venus di Bordighera. Il locale da ballo latino americano, tango argentino e liscio aveva chiuso nel dicembre 2020 e non riaprirà più.

In attesa che l’estate riaccenda il Bay Club nella Città dei Fiori, e le spiagge tornino a trasformarsi in discoteche sotto le stelle, la situazione in cui versa il settore del divertimento viene tracciata da Tommy Osella, presidente provinciale di Silb (associazione locali intrattenimento e pubblico spettacolo – Fibe-Confcommercio): «Siamo contenti di avere nuovamente la possibilità di riaprire al ballo, anche se le norme non sono sempre chiare. Di certo sappiamo che al chiuso la capienza è ridotta del 50%, mentre è al 75% nei locali all’aperto. Continua ad essere obbligatorio l’uso della mascherina Ffp2. Non è chiaro se questa vada indossata anche in pista quando non si può garantire la distanza minima interpersonale di due metri. Sul punto siamo al ridicolo. Come associazione di categoria – continua Osella – chiediamo che il governo continui ad aiutare le aziende del settore, perché la ripartenza è costosa e gli aiuti promessi non sono arrivati. In particolare quelli riferiti al mese di dicembre che per i locali rappresenta solitamente il 10-15% del fatturato annuo. La chiusura decretata per Natale e Capodanno ha provocato un danno enorme. Ieri sera al Kursaal abbiamo percepito la voglia del pubblico di divertirsi, ascoltare musica, ballare. La risposta è stata ottima. Credo che non sia ancora il tempo per tornare alla discoteca classica, quella a cui tanti giovani sono abituati. Sarà possibile solo quando verranno tolte tutte le restrizioni ancora in vigore».

«Bisogna ripensare il modo di costruire gli eventi, perché nulla sarà più come prima, – aggiunge Gualtiero Maragni, titolare del Victory -. Due anni di pandemia hanno cambiato il modo di pensare della gente. Tornare alla normalità richiederà tempo, forse anni. Ora puntiamo sul dare ai clienti, come ai dipendenti, un assoluto senso di sicurezza. Per la discoteca si andrà verso la direzione di meno persone e musica più di qualità: l’era delle masse è finita».

(Nelle foto un evento di inizio gennaio al Victory Morgana Bay)

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