Il reportage

Ventimiglia e Bordighera, è tempo di saldi. La parola ai commercianti fotogallery

Nella città di confine si sente la mancanza dei francesi, spaventati dalle norme anti Covid, ma per i saldi le aspettative sono buone

Ventimiglia. Pochi clienti, almeno per il momento, ma tanto ottimismo: sono iniziati oggi, anche nelle cittadine dell’estremo Ponente ligure, i saldi invernali. Come in tutta Italia, i commercianti liguri attendevano questo momento come una boccata d’ossigeno, per dimenticare i tempi bui delle chiusure dello scorso anno. Ma se, almeno secondo i dati diffusi da Confcommercio, almeno sei italiani su dieci attendevano i ribassi per fare acquisti cercando l’offerta, Ventimiglia in particolare, ma anche le cittadine limitrofe, contano molto sulla presenza della clientela francese, al momento quasi del tutto assente.

«Noi speriamo che vada tutto bene  e che venga un po’ di gente – dichiarano le sorelle Giuliana e Alessandra Carrer, titolari del negozio di abbigliamento femminile Le Nine in via della Repubblica a Ventimiglia- . Il Natale è andato abbastanza bene, i nostri clienti sono fedeli e ci scelgono sempre per fare dei pensieri quindi siamo comunque soddisfatte anche se è un periodo storico abbastanza difficile per tutti. Ventimiglia è una città che offre tantissimo, secondo noi in continua evoluzione, sta cambiando per il meglio e siamo sicuramente fiduciose».

Fiduciosa nei saldi e nel futuro, anche Patrizia, titolare del negozio di borse, abbigliamento e accessori Patty Pelletteria che ha punti vendita a Ventimiglia, Bordighera e Sanremo: «Siamo pieni di ottimismo per questi saldi, ma la realtà dei fatti è che Ventimiglia al momento è alquanto desolante nel senso che ci sono meno presenze di francesi e meno presenza di locali, ma noi siamo qua, in attesa di clienti», dichiara. Il bilancio di fine anno «è abbastanza buono – aggiunge –mentre il Natale, come lo scorso anno, è stato disturbato comunque dall’aumento del Covid e quindi da tutto quello che ne consegue: malessere generale e chiaramente meno interesse sugli acquisti. Quindi è andata, ma non come erano le aspettative». «Si spera che ad aprile ci facciano fare una Pasqua, visto che ne abbiamo già saltate due. Gli acquisti sono stati fatti, ma da parte di noi esercenti credo ci sia sempre paura perché tu comunque hai acquistato merce per fare la primavera, se non dovesse esserci per via del Covid diventa di nuovo merce che devi poi a mettere in saldo perché non hai quel tempo per sviluppare il lavoro primaverile e passi subito all’estate. Questo è quello che sta succedendo in questi due anni di Covid».

Un po’ meno ottimista Mapi Rebaudo, titolare del negozio di calzature Farina, in via Ruffini a Ventimiglia: «Le aspettative spero che siano buone però non ho molta fiducia, c’è un mortorio pazzesco già da prima delle vacanze di Natale – dice – . I francesi ci sono meno, probabilmente per la paura, per la pandemia e per la situazione che stiamo vivendo. Non so come saranno questi saldi, ma non sono troppo fiduciosa». Per quanto riguarda il Natale «rispetto allo scorso anno è andato un pochino meglio perché un anno fa eravamo proprio messi malissimo, però già rispetto a due anni fa è un disastro. Speravamo in qualcosa di meglio». A incidere sul calo delle vendite, anche i lavori per la realizzazione della pedonale: «chiaramente siamo contentissimi che i lavori ci siano – sottolinea la commerciante – Però logicamente un minimo di disagio l’hanno dato e hanno causato un calo nelle vendite». Senza contare il calo maggiore: quello della scarsa affluenza dei francesi che da sempre costituiscono la fetta maggiore della clientela ventimigliese: «Tra i francesi, molti miei clienti chiedono se devono fare il tampone o no anche se sono vaccinati – spiega Rebaudo – C’è poca comunicazione, nel senso che magari da loro non viene spiegato come stanno le cose. So che c’è una normativa che dice che se risiedono entro i 60 chilometri possono arrivare in Italia, ma molti francesi non lo sanno e quindi molti da Nizza non partono perché hanno paura di essere “rimbalzati”. Noi senza francesi siamo un po’ in crisi».

Negativo il bilancio di Manuela, titolare di Easy Abbigliamento in via Ruffini: «La situazione va malissimo, peggio dell’anno scorso – afferma – Le aspettative per questi saldi? Basta guarda la situazione. I ventimigliesi non comprano in città e i francesi non vengono, la realtà è questa. La città è deserta e siamo decisamente penalizzati».

«Speriamo che ci sia più gente rispetto al Natale, che è andato bene ma non è stato meraviglioso. Speriamo che si lavori un pochino di più. Aspettavamo questi saldi con ansia», dichiara Giulia Marra, commessa del negozio Benetton di via Cavour a Ventimiglia e in via Vittorio Emanuele a Bordighera. Guarda con ottimismo al periodo dei saldi anche la sua titolare, Erika Ratto: «Speriamo che questi saldi portino un pochino di ripresa e incentivino le persone a entrare in negozio – dice – Per ora questo inizio non è eclatante, ma siamo sempre positivi e sicuramente qualcosina nei prossimi giorni si muoverà». «Il Natale è andato bene all’inizio – aggiunge – Poi l’aumento dei contagi ha arenato un po’ tutto, ma in media è stato sicuramente un Natale migliore rispetto all’anno scorso».

«Sono arrivati i saldi e ci auguriamo che ci sia una bella presenza – dichiara Laura Pastore, del negozio di abbigliamento femminile Pastore Moda, a Bordighera – Stamattina c’è stato un po’ di movimento, ma nulla di eccezionale. Confidiamo nei prossimi giorni». Un inizio in salita, dunque, ma non è una novità, dice Pastore: «E’ da un po’ di tempo che il primo giorno non c’è tutta quella affluenza che c’era qualche anno fa. Noi però siamo qui, con tante belle occasioni: si parte dal 30 per cento di sconto fino ad arrivare al 50». Il Natale? «Auspicavamo che ci fosse una buona affluenza, che in effetti c’è stata – dice – Subito dopo Natale sono arrivati i turisti delle seconde case e anche degli alberghi. Siamo stati contenti di vedere alcuni clienti che da un po’ di tempo non si vedevano più, invece sono arrivati, contenti di poter di nuovo passeggiare nelle strade di Bordighera e di fare acquisti nei negozi». 

 

 

 

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