Genova. «Questa mattina, in II Commissione Salute, ho risollevato la questione del tracciamento ligure: da settimane, siamo in emergenza tamponi e le criticità sono sotto gli occhi di tutti. La curva ascendente è tale che le farmacie e le Asl non riescono a far fronte alle richieste, come ben dimostrano le lunghe code cui sono sottoposti i liguri. La sanità regionale deve snellire le procedure e gli strumenti a disposizione sono ormai noti: coinvolgere le parafarmacie e le pubbliche assistenze è una possibilità concreta e le scuse per non farlo sono ormai obsolete». Lo dichiara il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi a margine dell’odierna seduta di Commissione.
«In merito, il direttore generale di A.Li.Sa non ha spiegato perché non ci si è ancora attivati in questo senso, tirando in ballo imprecisati ostacoli informatici: Ansaldi ha sostenuto che le parafarmacie non possono inserire i referti a sistema. Questa è la classica arrampicata sugli specchi. Se altre regioni, in nome dell’autonomia in campo sanitario, hanno potuto intraprendere strade alternative per offrire un servizio più efficiente e puntuale, riteniamo che anche la Liguria lo possa fare: la Lombardia, ad esempio, ha aperto alle parafarmacie e anche nella nostra regione la disponibilità di questi esercizi è nota da tempo, tanto che l’hanno avanzata la scorsa estate e poi ribadita in questi giorni sia a Regione che ad A.Li.Sa» – afferma.
«Il quadro ligure è preoccupante non solo perché mette in difficoltà le famiglie che senza un tampone ufficiale vengono relegate in un limbo fantasma, ma anche perché sfalsa il reale quadro pandemico regionale: gravissimo che l’Istituto superiore di Sanità, nel suo report settimanale, abbia dichiarato la Liguria “non valutabile”. Siamo dunque “inattendibili”: non si conosce, in buona sostanza, l’Rt della nostra regione e anche questa criticità è legata al caos monitoraggio» – conclude Tosi.
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