L'opinione

Covid, smart working “à la carte” nei pubblici servizi in Liguria: la Uil dice di no

«Occorre un modello organico nelle scelte per arrivare almeno al 50% di lavoro agile: i vertici degli locali si attivino»

Lavoro

Genova. La ripresa dei contagi pone una riflessione urgente sul ripristino dello smart working di emergenza nei servizi pubblici, almeno fino al 50%. Occorrono modelli organizzativi delle singole amministrazioni integrati tra loro con l’obiettivo di assicurare la salvaguardia della salute dei lavoratori e della qualità dei servizi resi ai cittadini.

«La parola d’ordine è responsabilità perché non può esistere uno smart working à la carte in base a criteri puramente personali – dichiara Alfonso Pittaluga, segretario confederale Uil Liguria – Questo nonostante le posizioni del ministro Brunetta, volte alla burocratica applicazione delle linee guida di ottobre, sottoscritte anche dal sindacato. Sul territorio è necessario riprendere il filo del discorso con gli enti locali a più livelli per far fronte a un tema sentito come quello della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Omicron non legge le circolari del ministro Brunetta».

commenta