Testimonianze

Il Tenco che non c’è più nel docufilm di Ersilia Ferrante

All'Ariston la proiezione per la regia di Riccardo Di Gerlando

Sanremo. Se è vero che al Tenco “non ci sono più i fioristi” come Amilcare Rambaldi, è anche vero che non c’è più il Premio Tenco di una volta. Ne è prova il docufilm proiettato giovedì scorso all’Ariston per l’idea dell’avvocato sanremese Ersilia Ferrante e la regia di Riccardo Di Gerlando. Il “Tenco scivolato su di noi”, questo il titolo del filmato-testimonianza che raccoglie i ricordi dei sanremesi Mino Casabianca, Vittorio De Tassis, Romolo Giordano, Gianni Laura, Mauro Laura, Paola Lanteri, Walter Vacchino e del cantautore Gianni Siviero che alla prima del Tenco 1974 assistettero e nel caso di Siviero vi parteciparono. Testimonianze da un’isola che non c’è, sperduta nei sogni di chi ha immaginato un mondo più giusto, onesto e solidale, fallendo l’impresa di trasformare quel sogno in realtà.

«L’idea nasce tra amici e conoscenti che avevano assistito, come me, alla prima edizione del Premio Tenco. Ho pensato che fosse importante fissare quei ricordi che rimandano alla memoria di Amilcare Rambaldi (esportatore di fiori, avanguardista e fondatore del Club Tenco, ndr). A 15 anni ho avuto la fortuna di trovarmi un po’ per caso a vedere l’ultima serata della prima edizione del Tenco, un evento che ha segnato profondamente i miei gusti musicali e il mio modo di pensare in generale, – racconta Ferrante -. Come regista di questo docufilm ho avuto il piacere di collaborare con Riccardo Di Gerlando. Dietro c’è un lavoro di quasi due anni che sarà pubblicato prossimamente su youtube per renderlo visibile a tutti».

Alla “prima” era presente anche Michele Piacentini, portavoce degli eredi della famiglia Tenco che da qualche anno portano avanti una battaglia mediatica e legale per vedere tolto il cognome dell’amato Luigi dalla rassegna. Le motivazioni sono arcinote: caduta dei valori rappresentati dal Club, festival di Sanremo-bis e commercializzazione del prodotto: «Gli eredi della famiglia Tenco chiedono la rimozione del nome dell’artista tragicamente scomparso e lo stop degli special Rai che hanno portato sul piccolo schermo una versione ancora più commerciale della rassegna dedicata alla canzone d’autore».

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