L'assise

Bordighera, in consiglio comunale torna il tema Rivieracqua. Ingenito: «Situazione tragica, necessario intervento privato»

Richiesta formulata anche dal commissario ad acta Gaia Checcucci. Minoranza presenta mozione

Vittorio Ingenito

Bordighera. «Iniziamo col dire che non condivido assolutamente chi sostiene che la situazione è cambiata e non è più tragica: perché, mi dovete spiegare cosa è cambiato da due mesi a questa parte. Qualcuno ha pagato dei debiti? No. Ci sono state delle entrate straordinarie che hanno consentito alla società di entrare in utile? No. Abbiamo un cambio al vertice del management che consente di avere delle prospettive di redditività diverse dalla gestione fallimentare che è stata portata avanti fino ad oggi? No. Quindi possiamo sicuramente affermare che la situazione attuale è tragica».

Sono parole durissime quelle pronunciate in consiglio comunale dal sindaco Vittorio Ingenito, che ha risposto così alla mozione presentata da tutti i capigruppo della minoranza consigliare, e illustrata dal consigliere Giacomo Pallanca. Mozione urgente presentata sulla scia di ciò che è stato deliberato dalla conferenza dei capigruppo del consiglio comunale di Sanremo, che ha chiesto di non perseguire il discorso del partner privato per Rivieracqua, ma continuare sul percorso attuale di una gestione pubblica al cento percento.

«Leggiamo invece poi una dichiarazione del commissario ad acta di Rivieracqua, la dottoressa Gaia Checcucci – ha detto Pallanca – Che auspica l’intervento di un partner privato in una quota minima del 35 percento. Noi come consiglieri di minoranza siamo favorevoli a che si persegua una gestione che sia al cento percento pubblica e che dunque non mira ad avere un profitto diretto come farebbe un privato». Con la mozione, ha spiegato Pallanca, «chiediamo al consiglio a farsi parte attiva affinché la gestione di Rivieracqua rimanga al cento percento pubblica e chiediamo inoltre che venga nominata una commissione speciale dedicata espressamente a Rivieracqua».

Se su questo secondo punto il sindaco, e così la sua maggioranza, si sono trovati d’accordo con i richiedenti, per quanto riguarda la questione della quota privata nella società consortile nata per gestire il servizio idrico integrato in provincia di Imperia, sindaco e minoranze hanno una visione diametralmente opposta. Per Ingenito, infatti, solo un’iniezione di denaro privato potrebbe salvare la società, permettendo di pagare i 25 milioni di debiti accumulati negli anni senza alzare le tariffe per coprirli. «Credo che davvero bisogna essere pragmatici e guardare i numeri per come sono – ha detto Ingenito -. In questo ho sempre sostenuto quello che oggi poi ha evidenziato la dottoressa Checcucci, ma non perché ci sia un sostenitore del socio privato, semplicemente perché  25 milioni di debiti che devono essere pagati, un conto è se li paga il socio privato che entra e conferisce del denaro, altrimenti quei 25 milioni vanno a finire direttamente in tariffa. I cittadini di Bordighera andranno a pagare, se non entra un socio privato, direttamente quei 25 milioni».

«D’altra parte se poi noi andiamo a leggere le relazioni del collegio sindacale di Rivieracqua del 2017, del 2018 e forse anche in parte quelle dell’anno successivo – ha aggiunto il sindaco – Vi potete ben rendere conto perché oggi è necessario avere una società che possa con la normativa oggi a disposizione, che continui a mantenere l’acqua pubblica, per avere quelle competenze che sono mancate negli anni passati. Se qualcuno ci vuol far credere, come abbiamo sentito, che questa società non è andata avanti perché era in crisi di liquidità, queste sono assolutamente cose non veritiere, perché questa società è nata male, ma è nata male perché se ad un certo punto non ci sono le competenze, le professionalità, non c’è un management all’altezza di 50 milioni di fatturato, ci troviamo con una contabilità industriale completamente assente: Rivieracqua non era in grado di effettuare fatturazione, e quando la faceva non aveva la minima consapevolezza di quelli che erano i costi di gestione».

Sulla situazione attuale di Bordighera, dopo che il Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Comune per non conferire l’acquedotto a Rivieracqua continuando la gestione in house, il sindaco ha precisato: «Affidiamo il nostro depuratore a Rivieracqua, ma non entriamo oggi nella società».

La mozione è stata respinta con sei voti favorevoli e nove contrari. Ma con una dichiarazione di voto, il sindaco ha promesso che verrà costituta una commissione dei capigruppo dedicata a Rivieracqua.

 

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