La cerimonia

Presidente Toti a Imperia con la scorta: «Non è comodo né gradevole, mi spiace per il disturbo agli agenti» fotogallery

Il governatore ligure ha presenziato alle cerimonie per i 100 anni della Questura di Imperia

Imperia. «Non è né comodo né gradevole. Mi spiace per il disturbo, che rechiamo ovviamente agli agenti, che si dedicano alla nostra sicurezza, mi auguro che questo clima un po’ troppo velenoso possa rientrare in breve tempo». A dirlo, a margine dell’inaugurazione della “Sala sicurezza ed emergenze” del Comune di Imperia, è il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, da ieri sotto scorta per le minacce di morte rivolte nei suoi confronti da ignoti, che contestano la sua attività pro vaccini anti Covid-19.

Proprio a Imperia, per il presidente Toti ha partecipato al primo evento istituzionale sotto scorta. Dopo l’inaugurazione dei dieci nuovi uffici della squadra mobile della Questura di Imperia, Toti è giunto al molo San Lazzaro, dove ha sede la nuova centrale operativa comunale alla quale sono collegate le 270 telecamere del circuito di videosorveglianza cittadino, 150 delle quali sono a 4k di risoluzione.

«I vaccini, così come le altre procedure che abbiamo adottato per il Covid, hanno salvato molte vite nel nostro Paese e anche oggi ci consentono non solo di sopravvivere ma tornare a vivere – ha aggiunto Toti -. Chiunque usi questo per fare polemiche o peggio insultare, minacciare o commettere reati: non solo danneggia tutti, ma anche sé stesso».

Il taglio del nastro, seguito da una dimostrazione pratica, alla quale erano presenti le massime autorità locali, ha anticipato la cerimonia di presentazione del libro “Di memorie e di valori. I 100 anni della Questura di Imperia”, che si è tenuta nella sala consiliare di Imperia.

Il libro, così come la riorganizzazione degli uffici, è stato realizzato su input dell’ex questore di Imperia e attuale questore di Siena Pietro Milone, intervenuto alla cerimonia: «E’ una soddisfazione oggi essere qui perché posso vedere e toccare con mano l’esito di un lavoro molto lungo – ha detto – Questo per quanto riguarda l’inaugurazione degli uffici nuovi della squadra mobile, perché per fare questi dieci nuovi uffici ci sono voluti sedici mesi di duro lavoro, non chiaramente da parte mia come manovale, ma come regista sicuramente sì. Il libro è un dono alla città e alla questura di Imperia perché racconta il primo secolo di vita del più importante presidio per l’ordine e la sicurezza pubblica e quindi della legalità in questa città».

«Imperia è una terra bellissima, un crocevia di culture e di popoli, e il prezioso lavoro degli uomini e delle donne della polizia di stato e di tutte le forze di polizia garantisce ogni giorno la sicurezza di chi abita o attraversa questa provincia – ha dichiarato il capo della polizia, prefetto Lamberto Giannini, in videocollegamento -. Il volume del centenario della Questura di Imperia celebra, a mio avviso, non solo la data istitutiva di un importante presidio di legalità e i passaggi più significativi della sua storia, ma quello che celebra è una presenza costante al fianco dei cittadini sul territorio. Perché è il territorio il cuore pulsante della nostra nazione, ed è lì, nelle piazze, nelle strade delle città, ai confini. E’ una terra di confine Imperia dove devono dare il massimo gli uomini e le donne della polizia di stato e delle forze dell’ordine».

Sulla nuova sala di emergenza al molo San Lazzaro, ha aggiunto: «Avere strumenti utili per sviluppare un sistema di sicurezza sempre più moderni e in grado di prevenire e contrastare ogni fenomeno criminale è molto importante: aiuta e dà un sostegno forte. E’ molto importante perché la sicurezza delle comunità è un bene assolutamente primario e lo è ancora di più in questa fase in cui si vive una situazione pandemica drammatica, che ha chiesto uno sforzo enorme alle donne e agli uomini della polizia di stato. Le forze dell’ordine e le forze armate di tutto il sistema paese non si sono risparmiate: per quanto riguarda la Polizia di Stato, voglio ricordare che siamo circa 98mila persone, oltre 11500 si sono ammalate, contagiate e hanno subito i postumi della malattia e abbiamo perso 17 tra colleghe e colleghi, che hanno sacrificato il bene più prezioso. Questo è avvenuto quando bisognava stare in strada e garantire vicinanza ai cittadini. La Questura non è soltanto un palazzo, è un luogo in cui si intrecciano le vite delle persone e dove sempre si è cercato di dare un servizio importante ai cittadini».

«Il tema Questura può sembrare legato solo a delle attività di ufficio molto specifiche, in realtà, come è stato detto dal prefetto Giannini – ha spiegato Gianni De Moro, uno dei due autori insieme con Mariateresa Anfossi – Per gli uffici della Questura passa la vita di una città intera ed è passata ancora di più in passato, se possibile. Quindi sotto questo aspetto l’occasione che ci ha dato il questore Milone è stata veramente interessante perché ha permesso anche di guardare alla storia cittadina da un punto di vista completamente nuovo, qualcosa di originale».

«E’ una giornata speciale – ha detto il nuovo questore di Imperia, Giuseppe Felice Peritore – Abbiamo presentato questo libro dove viene presentata la nostra attività nel corso di cento anni in questa città e in questa provincia. Il libro ripercorre le varie fasi della storia nazionale dall’unità d’Italia fino ai nostri giorni. Poi vediamo che accanto alla storia della città c’è anche la storia della questura, della polizia di stato, che è stata sempre accanto a questa città per garantire il bene della collettività. E’ stato un impegno che ha avuto anche un costo in termine di sacrificio del personale che ha svolto servizio nella questura di Imperia. La giornata non è solo celebrativa del passato, ma ha avuto anche una proiezione sul presente e sul futuro: sul presente perché abbiamo inaugurato i nuovi locali della squadra mobile. Abbiamo anche inaugurato la sala Emergenza e Sicurezza del Comune di Imperia con la sottoscrizione di un protocollo di intesa che ci permetterà di implementare la sorveglianza tecnologica dell’intera città e quindi di aumentarne la sicurezza complessiva. La proiezione nel futuro l’abbiamo avuta con la presenza dei giovani che hanno non solo presenziato a questa manifestazione ma hanno realizzato progetti: abbiamo visto che ci sono giovani generazioni pronte a cogliere i messaggi per poi riuscire ad essere la nuova classe dirigente del domani».

«E’ un’occasione credo importante di collaborazione efficace fra le istituzioni, dalla più piccola, ma quella più vicina alla gente, che è il Comune, a quella più importante, che è il governo dello Stato – ha detto il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, – Cercando di avvicinare sempre di più le forze di polizia alla gente, facendo cogliere che le forze di polizia servono a garantire la vita più sicura dei cittadini. Le forze di polizia amiche del cittadino che prevengono tutto quello che di negativo, ahimè, c’è ancora nelle nostre città. Ho accolto molto volentieri l’invito del questore precedente, Pietro Milone, che aveva ipotizzato, in occasione del centenario della questura di Imperia, di fare un libro della sua storia, forse influenzato dal fatto che la nostra città si prepara al centenario della sua nascita».

Sulle 270 telecamere installate a Imperia, l’ex ministro ha aggiunto: «C’è una diminuzione della privacy di ciascuno, ma come si deve fare sempre quando si governa, si devono mettere insieme i vantaggi e gli svantaggi, e sono sicuramente superiori i vantaggi di poter garantire più sicurezza». 

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