Il libro e il personaggio

La mia felicità ha un peso, il romanzo di Simona Tassone, dedicato alle donne contro il Body Shaming

Un racconto appassionato contro il pregiudizio per incoraggiare tutte le donne

Villa Faraldi. Simona Tassone, ligure della provincia di Imperia, vive tra Milano e Villa Faraldi; per diciassette anni ‘cura’ lo stato di salute dell’arte, in qualità di titolare del laboratorio di restauro Artemisia con sede nel capoluogo, eseguendo importanti ripristini per curie e Soprintendenze alle Belle Arti, ma poi abbandona l’attività per poter dare libera espressione alla totalità della sua natura creativa.

Si trasferisce a Milano dove inizia a sfilare come modella curvy per marchi di moda dedicati alle ‘taglie morbide’ su un importante canale televisivo in cui mette il suo volto e il suo fisico per raccontare che, anche se taglia 50, la bellezza vera e autentica non ha misura, colore peso ed età…

Artista versatile e dalla personalità camaleontica, attraverso la sua arte e la sua fisicità, la Tassone emana empatia, energia e altrettanta voglia di affermarsi per ribadire una femminilità fuori dai canoni.

Un’energia che la porta a recitare per il regista Fabrizio Maddalena nel ruolo di protagonista nel cortometraggio “Il marito di Bianca”, candidato all’Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello e selezionato al Venus International Film Festival di Las Vegas, nella categoria “Short short”.

Attrice, modella, testimonial contro il Body Shaming, e molto altro ancora… la sua creatività non si esaurisce qui. Nello scorso mese di giugno esce la sua opera prima letteraria ‘La mia felicità ha un peso’ (Editrice Italica), già recensito su importanti testate nazionali come Corriere.it, Vanity Fair, Intimità, Novella 2000 e molte altre.

La filosofia di Simona Tassone si riassume nella sua dichiarazione “Attraverso la TV sono diventata una influencer curvy perché voglio donare speranza e incoraggiare le donne ad amarsi con tutte le loro imperfezioni”.

In questo romanzo autobiografico la Tassone si mette totalmente a nudo al 100% raccontando, in una storia diretta e genuina e senza alcuna remora, dolori e gioie, in un intreccio di amori, drammi e rinascite, un percorso felice e travagliato diviso tra principi arabi e palcoscenici, passioni del corpo e fuochi dello spirito.

L’autrice, basandosi sull’esperienza della sua vita porta un messaggio forte di rinascita a tutte le donne: quello del Positive Shaming, vivere la propria vita appieno, indipentemente da ciò che si appare esteriormente. Una maniera di parlare e raggiungere il pubblico femminile per trasmettere fiducia e forza per affermare sé stesse e la propria personalità contro ogni omologazione del fisico e dell’anima.

 

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