Il caso

Fallimento Fin.Im, proposta per comprarlo. Ospedaletti si oppone

Buco da 40 milioni di euro, eredità del porto incompiuto. La maggioranza dei creditori si accontenta delle briciole

baia verde porto ospedaletti

Ospedaletti. Ennesimo colpo di scena nella vicenda senza fine di Baia Verde. Il comitato dei creditori del fallimento Fin.Im. (ex soggetto promotore dell’operazione porto) ha accolto, a maggioranza degli aventi diritto al voto, una proposta concordataria che prevede il pagamento dei crediti chirografari nell’ordine del 3%, su un totale complessivo di circa 34 milioni di euro vantati da decine di soggetti tra enti pubblici, privati, professionisti e imprese.

A formulare la proposta concordataria, datata 7 aprile 2021 e approvata a maggioranza dei chirografari (ovvero chi non ha diritti di prelazione), è la Consulta Srl, società costituita nel 2010, detenuta da Matteo e Michele Mannini, figli dell’ex patron dell’operazione Baia Verde: il geometra Mauro Mannini di Bordighera.

“Consulta Srl – si legge nella relazione del curatore fallimentare Massimo Montardi – precisa di aver già gestito e concluso presso il tribunale di Imperia le procedure di concordato fallimentare della società Fin.Part. Srl in liquidazione e Part.fin. Srl in liquidazione, titolari del 100% del capitale sociale della Fin.Im Srl in liquidazione. La società ha formulato la seguente proposta: acquisizione integrale dell’attivo fallimentare e di ogni altro diritto creditorio, compresa l’azione giudiziale per risarcimento danni (del valore potenziale di 38 milioni di euro, ndr), riassunta dal fallimento presso il tribunale di Genova”.

Nel dettaglio, Consulta offre: “Il pagamento integrale delle spese di procedura (compenso curatore e professionisti incaricati) per 200 mila euro. Pagamento integrale dei crediti ammessi in prededuzione e di quelli ammessi con privilegio generale per 2.579.828,21 milioni di euro. Apporto finanziario di parte dell’assuntore di 493.726,71 mila euro. Pagamento integrale dei creditori concorsuali chirografari nella misura del 3% del valore nominale del rispettivo credito. Oltre al versamento di una cauzione di 50 mila euro da considerarsi quale anticipo sulle spese di procedura in caso di omologa della proposta concordataria. Consulta Srl – continua il documento del 24 maggio scorso – si impegna a soddisfare tutti i creditori entro 60 giorni dalla data del decreto di omologa del concordato”.

Chi sono i creditori del porto incompiuto. A figurare nell’elenco dei creditori chirografari che Consulta propone di regolare con il 3% ci sono una ventina di soggetti. I crediti maggiori sono in pancia allo stesso geometra e patron del parco Marina di Baia Verde (mai realizzato) Mauro Mannini: più di 15 milioni di euro. Poi c’è il suo partner esecutivo, l’Impresa Rosso di Torino che avrebbe dovuto realizzare le opere, fallita insieme a Fin.Im: 13 milioni. Sistemi Turistici Srl (riconducibile sempre a Mannini) vanta 4,5 milioni. La Provincia di Imperia 246 mila euro. Il Comune di Ospedaletti appena 90 mila. Il resto dei creditori chirografari (di ultima istanza) è formato da studi legali, professionisti e ditte individuali.

A favore della proposta concordataria di Consula Srl hanno votato tutti i creditori chirografari eccetto il fallimento dell’Impresa Rosso (Imato Srl in liquidazione) e il Comune di Ospedaletti. La proposta è passata con il 55,47% contro il 44,53% dei voti espressi. Da solo l’ex patron di Baia Verde ha espresso il 53% dei consensi.

L’opposizione dell’amministrazione Cimiotti. Tra i creditori figura anche il Comune della città delle rose, pronto a dare battaglia. La proposta di Consulta Srl non è piaciuta al sindaco Daniele Cimiotti che ha già incaricato i legali del municipio di predisporre opposizione. Per il primo cittadino, il piano approvato dai creditori (che dovrà ricevere l’omologazione del tribunale prima di avere il suo via libera definitivo), è nettamente più svantaggioso della proposta avanzata dal Comune stesso nella causa civile per risarcimento danni pendente presso il tribunale di Genova. In sintesi, per il municipio sarebbe stato accettabile chiudere il contenzioso in corso riconoscendo al fallimento Fin.Im. 25 milioni di euro prima che la controversia arrivi a sentenza, a patto che a pagarli sia un futuro investitore pronto a farsi carico di terminare i lavori dell’approdo turistico. Proposta sulla quale il comitato dei creditori si era espresso in senso negativo.

Infatti, il curatore fallimentare, nella sua relazione, esprime parere favorevole all’accoglimento della proposta concordataria di Consulta Srl proprio sulla base dell’incertezza legata alla causa per risarcimento danni. I creditori, accettando l’offerta di Consulta, avrebbero garantite delle somme, per quanto minime, che altrimenti potrebbero non vedere mai. Al contrario, se la causa per risarcimento danni del valore di partenza di 154 milioni di euro, poi ricondotta sui 25 milioni, dovesse andare a favore del fallimento Fin.im, ai creditori non spetterebbe un centesimo in più di quanto pattuito con il concordato. Il principio è: meglio un uovo oggi che una gallina domani.

«Abbiamo chiesto al giudice delegato di farci pervenire copia della relazione del curatore che comunica l’esito della votazione dei creditori chirografari, indicando chi ha votato a favore e chi contro. Speriamo di avere risposta a breve per effettuare le valutazioni del caso», si limita a commentare l’avvocato Corrado Mauceri che, con Maurizio Boeri di Sanremo, tutela da anni il Comune di Ospedaletti. Gli fa eco il sindaco Cimiotti: «Ritengo incomprensibile la votazione favorevole dei creditori chirografari alla proposta di Consulta Srl. La proposta avanzata dal Comune era nettamente migliore: in cambio della chiusura del contenzioso pendente, gli enti avrebbero riconosciuto al fallimento 25 milioni di euro che sarebbero stati pagati dal futuro concessionario di Baia Verde. Ipotesi che avrebbe garantito una soddisfazione molto più alta a tutti i creditori».

I numeri. Secondo la relazione del curatore fallimentare, il commercialista imperiese Massimo Montardi, il totale del passivo lasciato da Fin.Im ammonta a oltre 37 milioni di euro. Di questi, 2,5 sono nella pancia di creditori privilegiati, mentre la restante parte di 34 milioni di euro è suddivisa tra i creditori chirografari.

L’attivo fallimentare è composto da più di 3 milioni di euro liquidi e da circa 180 mila euro di altri beni mobili periziati. La proposta concordataria di Consulta Srl prevede il soddisfacimento per intero dei creditori privilegiati e un taglio netto ai crediti dei chirografari, che verrebbero quindi pagati per un totale di circa 1.036 milioni di euro (+-3%) su un ammontare di 34 milioni iscritti nel passivo. In data 24 maggio 2021 il comitato dei creditori, con parere preliminare, aveva espresso il suo assenso alla proposta di Consulta pur dichiarandola “di modesta convenienza”. A tutela dei creditori chirografari, il curatore fallimentare ha chiesto alla società dei Mannini di presentare una fidejussione bancaria. Richiesta non accolta da Consulta Srl che si è resa disponibile ad alzare la sua cauzione da 50 a 100 mila euro. Ora i creditori dissenzienti, come il Comune di Ospedaletti e il fallimento ex Rosso, hanno tempo fino a dicembre per presentare opposizione.

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