Il caso

Ventimiglia, visite vietate ai parenti degli ospiti: denunciata gestione casa di riposo

Possibile vedere i propri cari solo attraverso un vetro, dalla struttura è sparita anche la stanza degli abbracci

fondazione Ernesto Chiappori

Ventimiglia. Difficoltà di andare a trovare i propri cari, non utilizzo della stanza degli abbracci donata alla struttura per poter avere un contatto con gli anziani, impossibilità di verificare lo stato in cui si trovano i degenti. Sono questi alcuni dei motivi per cui Manuela Avondoglio ha presentato nei giorni scorsi un esposto ai carabinieri di Ventimiglia Alta nei confronti della casa di riposo Ernesto Chiappori, di Latte, a Ventimiglia.

La donna, figlia di una anziana ricoverata nella struttura, ha già depositato diverse denunce anche presso il commissariato di Polizia di Ventimiglia, chiedendo che venga fatta luce sulla gestione della Rsa.

«Io e mia sorella Cinzia – dichiara Manuela Avondoglio – Abbiamo sempre fatto visita a nostra madre ogni lunedì, giorno in cui non lavoriamo. Dal 1 gennaio 2021, praticamente da quando sono andate via le suore che gestivano la casa di riposo, e successivamente con l’avvento della pandemia da Sars Covid-19, le condizioni delle visite sono drasticamente cambiate, nel senso che mia madre mi è stata fatta vedere solo attraverso un vetro munito di microfono per dialogare con lei».

Tutto questo, precisa la donna nel suo esposto, nonostante la casa di riposo abbia un grande giardino che potrebbe essere utilizzato in tutta sicurezza per consentire ad ospiti e visitatori di trascorrere del tempo insieme in sicurezza soprattutto nei mesi estivi. Invece, racconta la donna: «Dovevo anche portarmi da casa un ombrellone per poter parlare con mia madre e ripararmi dal sole e dalle cocenti temperature, poiché io resto fuori e mia madre viene accompagnata nella camera divisa dal vetro con il microfono».

A peggiorare le condizioni di salute dell’anziana ricoverata, sarebbe anche la completa mancanza di possibilità di avere vicini i propri cari: la stanza degli abbracci, infatti, acquistata appositamente per consentire ai famigliari di avere un contatto sicuro con gli anziani, «è stata utilizzata soltanto due volte».

Un altro problema è quello relativo alle cure dentistiche di cui la signora necessita ma che al momento non sono state garantite per l’impossibilità della dentista di famiglia di recarsi all’interno della struttura a causa delle restrizioni per il Covid-19.

Inoltre, le due figlie hanno notato che, nonostante alla madre avessero acquistato tute e indumenti nuovi «addosso ha sempre gli stessi vestiti, alcuni dei quali non sono neanche i suoi».

Per questi motivi, Avondoglio ha chiesto ai carabinieri di avviare «opportune indagini al fine di verificare se nella casa di riposo siano rispettati pienamente gli anziani ricoverati e i loro parenti».

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