La solidarietà

Straniero manda all’ospedale due poliziotti a Ventimiglia, Siulp Imperia: «Basta impunità per i violenti»

«Gli operatori, ancora oggi, risultano privi di strumenti estremamente efficaci, come i taser, atti a contenere e gestire situazioni di aggressività come quella subita ieri»

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Ventimiglia. «Il Siulp di Imperia esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi del Posto Polfer di Ventimiglia, gli ultimi, in ordine di tempo, ad essere stati aggrediti in questa provincia, vittime di inaudita e gratuita violenza nell’adempimento del loro dovere, da parte di uno straniero irregolare, atteso che stavano eseguendo un controllo di polizia.

L’ultima aggressione fisica, in ordine di tempo per la polizia di stato a Ventimiglia, che segue quelle toccate, ripetutamente ai colleghi delle volanti del locale Commissariato di P.S. e del Settore Polizia di Frontiera. Aggressione che va ad aggiungersi alle quotidiane “aggressioni” verbali, caratterizzate da insulti, sputi, cui sono sottoposti gli operatori delle Forze di Polizia, nel silenzio più assordante di un sistema giuridico normativo cieco e sordo.

Esasperante epilogo, purtroppo per nulla inedito che va a sommarsi agli analoghi e altrettanto gravi fatti di risonanza nazionali accaduti negli ultimi tempi a Roma, Firenze, Bologna. Episodi di una inarrestabile deriva di violenza gratuita perpetrata in danno delle Forze di Polizia e di tutti quelli che appartengono alle “helping profession”. Operatori che, ancora oggi, risultano privi di strumenti estremamente efficaci atti a contenere e gestire situazioni di aggressività come quella subita ieri – i taser a limitatissima coercizione senza alcuna particolare conseguenza – per la mancata distribuzione degli stessi a causa dell’arenarsi nelle pieghe della burocrazia delle procedure per l’effettiva dotazione agli Operatori di Polizia.

Situazioni lavorative che, oltre a demotivare gli operatori delle Forze di Polizia che prestano servizio in favore della collettività, (rispetto alla quale li pervade un senso di impotenza in quanto nonostante gli sforzi profusi non riescono, loro malgrado, a garantire la sicurezza) li lascia privi delle più basilari tutele, quali la copertura delle spese sanitarie riconducibili alle cure riabilitative derivanti dall’infortunio e, l’integrale rimborso delle spese legali necessarie ogni qualvolta rispetto all’operatività profusa, segua, l’iscrizione sul registro degli indagati, dei colleghi di turno quale atto dovuto.

Fatti che oltre a delineare, inequivocabilmente un inquietante scenario nel quale, quotidianamente si trovano ad operare le Forze di Polizia, rappresentano una purulenta ferita all’autorevolezza delle Istituzioni (attesa la pressoché totale garanzia d’impunità per l’aggressore) che minano i presupposti su cui si fonda la tenuta della democrazia.

Quanto accaduto alla Stazione di Ventimiglia ieri, purtroppo, è estremamente eloquente e conferma, anche per questa provincia, la triste ordinaria follia che ogni tre ore il personale in uniforme di questo Paese subisce per l’assoluta certezza di totale impunità per chi usa violenza. Solo grazie alla professionalità, all’equilibrio ed alla pluriennale esperienza degli operatori intervenuti, si sono scongiurate conseguenze ulteriori, attesa l’aggressività manifestata.

Certamente i problemi logistici connessi con i ristretti spazi nei quali sono costretti a lavorare i poliziotti della Polfer di Ventimiglia, non contribuiscono alla riduzione dei rischi e delle relative conseguenze cui sono esposti. La presa di posizione oggi del Siulp di Imperia, segue il grido di allarme posto in essere sin dallo scorso mese di giugno con le Istituzioni locali, a tutela dell’incolumità degli Operatori di Polizia, teso a scongiurare di doversi trovare a piangere un altro caduto vittima del dovere dopo il tributo già pagato per il compianto Diego Turra nell’agosto 2016 ed in sintonia con la Segreteria Nazionale.

Anche il Siulp di Imperia, ritiene sia assolutamente ed indifferibilmente necessaria una concreta presa di coscienza e di posizione delle Istituzioni e della politica a tutti i livelli (con in prima fila quelli locali) affinché vengano adottati provvedimenti legislativi che correggano le storture ordinamentali vigenti i cui perversi effetti, invece di dissuadere chi aggredisce con inaudita violenza ed immotivata ferocia, intimoriscono chi è preposto ad arginare questa palese degenerazione (per gli avvisi di garanzia sempre in agguato).

Il Siulp ritiene non sia più possibile omettere, colpevolmente di preoccuparsi delle condizioni di vita e di lavoro delle Forze di Polizia nel complesso e di quelle di questa provincia nello specifico, diuturnamente impegnate a contrastare il fenomeno migratorio verso la Francia, che dal lontano 15 giugno 2015, senza soluzione di continuità attanaglia il ponente ligure. Il Siulp di Imperia non si esime dalle proprie responsabilità tanto che nel tempo ha continuato ad intervenire e aggiornare, a tutti i livelli, la drammaticità della situazione della provincia di Imperia.

Situazione per la quale ha interessato la Segreteria Nazionale affinché nell’incontro con il Signor Capo della Polizia, venga valutato un piano di riorganizzazione del lavoro e rinforzo per fronteggiare, il fenomeno migratorio del ponente ligure che sicuramente tutto è tranne che “emergenziale”. Ciò sia al fine di poter effettivamente garantire la tutela della sicurezza dei cittadini, della collettività e di tutti i colleghi delle Forze di Polizia che per poter consentire la “restituzione” alla trattazione delle specialistiche competenze il personale in forza alle Specialità della Polizia di Stato e dell’ordinaria attività per il personale in forza a tutti gli altri Uffici di Polizia presenti in provincia, ora “paralizzati” e pressoché esclusivamente impegnati in pratiche connesse alla gestione dei migranti irregolari (appiedati in autostrada, nascosti sui treni, ecc.). Su questo è bene e ora che la politica e le Istituzioni riflettano e soprattutto decidano».

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