Il ritrovamento

Sanremo, dissotterrata misteriosa linea telefonica. Sarebbe l’intoccabile “cavo coassiale” internazionale

Non compare nella mappa dei sottoservizi (tubi e cavi) che passano nella zona dei sondaggi e la stessa Tim non ne sa nulla

Sanremo. Continuano a spuntare oggetti interessanti dalle prospezioni archeologiche di via Nino Bixio. Dopo la pavimentazione di un edificio del ‘600, il vasellame ed il carbone di epoca romana, nei giorni scorsi da uno scavo è saltata fuori una misteriosa linea telefonica che ha incuriosito non poco gli addetti ai lavori.

Non compare nella mappa dei sottoservizi (tubi e cavi) che passano nella zona dei sondaggi e la stessa Tim non ne sa nulla. Il cavo scorre parallelo a via Bixio, più o meno sotto il marciapiede lato mare di fronte all’edificio della scuola Mater Misericordiae.  Appare come un’opera di buona fattura, camiciato con mattoni e in buono stato di conservazione, nonostante sembra risalga a fine anni ’50 dello scorso secolo. Non è chiaro poi se la linea sia operativa o no, tanto meno dove sia il suo inizio e la sua fine.

Diversi addetti ai lavori parlano addirittura di uno strano cavo simile, che ogni tanto è già spuntato fuori da qualche scavo, si dice di natura militare tanto da ribattezzarlo “cavo Nato”. Facendo qualche ricerca più approfondita si è però anche scoperto che quello in questione potrebbe essere – e sembra l’ipotesi più probabile – un così detto “cavo coassialeper le comunicazioni telefoniche internazionali.

Senza entrare troppo nei dettagli tecnici: è un sistema fatto da un particolare cavo di rame che trasporta dati (non solo per il telefono) tramite l’energia elettrica. Nel ponente ligure segue parallelamente lo sviluppo costiero e la strada statale Aurelia. Sarebbe una realizzazione della Sirti Spa: un’azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di grandi reti di telecomunicazione. E’ stata fondata nel 1921 e nel secondo dopoguerra ha partecipato alla ricostruzione, fornendo e posando cavi coassiali e ponti radio.

La linea venuta alla luce con le prospezioni non sarebbe più attiva da almeno 20 anni. Prima però, a detta di molti del settore lavori pubblici, il solo nominarla incuteva timore. Data la sua importanza strategica nelle comunicazioni internazionali, se mai fosse stata danneggiata durante un qualsiasi “lavoro in corso”, ciò avrebbe comportato un alto costo di riparazione, nonché una multa salatissima per l’interruzione del servizio.

 

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