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Il giovane sanremese Riccardo ha bisogno di una protesi per tornare a vivere, parte la raccolta fondi

Da anni lotta con un tumore alla gamba

riviera24 - riccardo battista

Sanremo. E’ partita la raccolta fondi per permettere a un ragazzo di tornare ad avere una vita quasi normale. Lui è un giovane sanremese di nome Riccardo, che da anni lotta con un tumore alla gamba e una protesi del costo di circa 150.000 gli cambierebbe radicalmente la sua invivibile situazione.

La raccolta è organizzata dalla madre, Miriam Schinello, che così descrive la situazione: «Riccardo è sempre stato un ragazzo pieno di vita, faceva downhill per passione e partecipava spesso ad alcune gare. La sfortuna lo ha fatto crescere troppo in fretta ed ora desidera solo tornare a vivere, come un ragazzo della sua età. E’ da quando aveva 17 anni che combatte contro un osteosarcoma ad alto grado di malignità, al femore. Lo facciamo seguire a Pisa che sono specializzati per questi tipi di tumore dell’osso. Iniziano le prime operazioni per rimuovere l’osso ed innestare un osso di banca, le chemioterapie (44 cicli), poi il trapianto di cellule staminali ed infine tolgono tutto ed innestano una megaprotesi che arriva fino a metà tibia. Se non bastasse già questa sofferenza durata due anni, e anche la megaprotesi che si blocca, non facendogli più piegare l’arto, e non facendolo dormire la notte dal dolore, ad ottobre 2020 viene operato ad entrambi i polmoni per le metastasi, quindi altra chemio, stavolta Ifosfamide. Ma la chemio non funziona e Richi si ritrova a maggio di quest’anno con di nuovo altri noduli in entrambi i polmoni. Decidono quindi di rioperarlo ma solo da uno, perché per i dottori sarebbe stato troppo pericoloso in caso di collasso, rioperare su entrambi. Ovviamente l’istologico confermava di nuovo la malignità ed ovviamente altro giro di chemio. Il mese scorso, ad agosto, gli esce un’escrescenza di carne, sopra la cicatrice, quindi ri-bloccano la chemio la chemio e lo ricoverano in ortopedia e due giorni fa riceviamo una notizia che nessun ragazzo e nessun genitore vorrebbe mai sentir dire, amputeranno l’arto. Ieri ha fatto la biopsia, se l’escrescenza è dovuta ad infezione, farà un ciclo di antibiotico prima dell’amputazione, se fosse tumore invece, amputeranno subito. Abbiamo già parlato con gli ortopedici e per dare a Riccardo una vita migliore, serve una protesi che non abbia problemi, che lo aiuti a tornare a camminare e vivere. Purtroppo hanno dei costi spropositati, ecco perché chiediamo di nuovo aiuto, da soli non potremmo mai farcela tra il costo della protesi e gli spostamenti per le visite da Sanremo a Pisa».

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