Avvicendamento

Dopo un anno e mezzo, il questore Milone saluta Imperia: «Lascio una provincia sicura»

Sarà questore a Siena dal 1 ottobre

Imperia. Il questore Pietro Milone, 60 anni, lascia Imperia. Giunto nel Ponente Ligure nel febbraio del 2020, Milone ha ricoperto il ruolo apicale di questore di Imperia per diciannove mesi. Prenderà il suo posto il questore Giuseppe Peritore, mentre Milone sarà questore a Siena.

«Sono stati mesi difficilissimi – ha detto il questore – Da subito, appena insediato, mi sono ritrovato con il primo dpcm. Sotto il profilo amministrativo è stato complicato e, inoltre, c’era da gestire la situazione all’esterno che era ancora più complessa, con le persone strette tra le norme». «In più – aggiunge – Ci siamo ritrovati da subito con il problema di Ventimiglia, la chiusura del Campo Roja e l’emergenza migranti fuori dal campo, non più in un luogo dove i migranti erano controllabili e gestibili, ma al di fuori. E oggi posso dire: l’abbiamo gestita bene». Milone ha ricordato la brutale aggressione a Moussa Balde, quale unico momento davvero difficile per Ventimiglia. «Gli autori li abbiamo comunque individuati dopo poche ore».

EMERGENZA VENTIMIGLIA. «Su Ventimiglia tutto si potrà dire meno che lo Stato l’ha abbandonata – ha detto il questore – C’è una concentrazione di forze di polizia che non si riscontra probabilmente neanche in città di mafia che hanno la stessa dimensione di Ventimiglia. E’ facile poi fare proclami alla stampa alla ricerca di consensi, mentre noi forze di polizia siamo stati impegnati tutto l’anno a combattere il dissenso, che è cosa ben diversa, perché quando noi siamo stati nelle piazze con la gente che protestava, noi ci misuravamo con il dissenso, che è una cosa molto più difficile da fare che cercare consenso con proclami propagandistici e semplici. La polizia di Stato, i carabinieri, la guardia di finanza ci sono sempre stati e continueranno ad esserci e credo che lo possiamo rivendicare con orgoglio perché in questi ultimi nove mesi, dal 1 gennaio, il tributo che la polizia ha pagato a Ventimiglia è di ben 16 feriti per un totale di 183 giorni di referti medici. Non si dica mai più che Ventimiglia è stata abbandonata, perché non risponde al vero».

SANREMO. «Abbiamo gestito un Festival anomalo ma maledettamente complicato – ha sottolineato Milone – Come tutti sapete è stato il Festival delle proteste e quindi il piano è stato cambiato più volte anche all’ultimo momento. Le norme sulla pandemia non consentivano di fare quello gli organizzatori volevano fare e ci siamo trovati ogni giorno della settimana con due, tre o addirittura quattro proteste contemporanee su Sanremo. Non è stato semplice ma è stato gestito e non ci sono stati incidenti o disordine.

IMPERIA. «E’ una città sana, che come tutte quante le città soffre di problemi di criminalità comune ma in maniera abbastanza soft e comunque ben contrastata dalle forze di polizia in generale», ha dichiarato.

Tornando a parlare di Sanremo e Ventimiglia, l’unico rimpianto del questore Milone è quello di non aver inciso sulla criminalità organizzata «come avrei voluto, ma ho dato il via a indagini che spero potranno portare presto i loro frutti».

Romano, Pietro Milone è laureato in giurisprudenza. In polizia dal 1988, dopo il corso di formazione è stato assegnato alla Questura di Terni, dove ha diretto l’ufficio stranieri, passando successivamente alla squadra mobile. In seguito ha diretto un nucleo di polizia giudiziaria appositamente istituito per lo smantellamento del sodalizio criminale denominato banda della Magliana, il cui capo storico ha poi tratto in arresto in Venezuela.

Nel 1994 è stato trasferito al dipartimento della polizia di Stato – direzione centrale della polizia criminale – servizio contrasto grande criminalità. Dal 2000 è stato assegnato al servizio centrale operativo della polizia di Stato.

Dal 2001, trasferito alla Questura di Rieti, ha diretto la squadra mobile. Promosso primo dirigente nel 2005, dopo il corso di formazione è stato assegnato alla direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della polizia di Stato, dove, dal 2007 ha ricoperto l’incarico di vice direttore del servizio polizia ferroviaria, partecipando tra l’altro a 61 incontri internazionali.

Dal 2012 al 21 giugno 2016 ha ricoperto l’incarico di vicario del questure di Viterbo per poi diventare vicario del questore di Livorno.

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