Sono in carcere

Barista sanremese perde l’occhio dopo un pestaggio. Gli aggressori fanno scena muta davanti al gip

L'interrogatorio di garanzia si è svolto oggi pomeriggio nel carcere di Sanremo

Sanremo. Scena muta davanti al giudice per le indagini preliminari. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i tre accusati di lesioni gravissime per il ferimento del barista sanremese, al quale hanno dovuto asportare l’occhio destro per i colpi ricevuti nel corso di un violento pestaggio, scatenato da futili motivi.

Era il 31 agosto scorso verso le 23.30 quando, per averli rimproverati dopo l’ennesima rottura di un bicchiere, Vincenzo Mazzitelli, tiolare del bar “L&G” di piazza Borea, era stato aggredito brutalmente da Rosario Astorina, 41 anni di Badalucco, il sanremese 32enne Antonino Fileti e Thomas Karrasch Bertini, 56enne di origini austriache che vive a Taggia. Quest’ultimo, il 26 marzo del 1984 a soli 19 anni aveva ucciso Vittorio Berardinelli, detto Gastone: un sarto di 40 anni. Dopo aver colpito l’uomo al volto e al torace con una scure, Karrash aveva usato il sangue della sua vittima per scrivere la parola “Coke” su una parete del piccolo alloggio di via Capitolo, nel cuore della Pigna, a Sanremo, dove è avvenuto il feroce delitto. Dietro la vicenda ci sarebbe stata la droga: Gastone era infatti anche uno spacciatore e Bertini un eroinomane.

L’interrogatorio di garanzia si è svolto oggi pomeriggio nel carcere di Sanremo, con il gip Massimiliano Botti collegato in videocoferenza dal tribunale di Imperia. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Luca Ritzu (Astorina) e Carlo Ruffoni (Karrasch e Fileti).

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