In carcere

Arma di Taggia, arrestato dai carabinieri il presunto autore degli attentati incendiari

Svolta nelle indagini, 39enne inchiodato dalle telecamere

Arma di Taggia. Svolta nelle indagini sugli attentanti incendiari ad Arma di Taggia. Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri hanno arrestato Arnolfo D’Agostino, 39 anni, ritenuto responsabile degli incendi all’esterno del bar “Zero in condotta Cafè” e allo stabilimemento balneare “Il Gabbiano”, avvenuto il 7 settembre scorso. Un terzo locale, la paninoteca Davinci, sempre ad Arma, era stato incendiato la notte successiva.

Per l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, il gip ha disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Oltre agli incendi dei due locali, D’Agostino è ritenuto responsabile di un tentato furto all’armeria Granero Sport, in quanto ha tentato di forzarne la saracinesca con un flessibile fingendo di dover effettuare lavori di ristrutturazione ma è stato sorpreso da un passante che lo ha fatto allontanare, avvisandolo che avrebbe chiamato i carabinieri, intervenuti dopo pochi minuti.
Movente di tutti gli episodi, sarebbe uno screzio tra l’arrestato e i gestori dei diversi esercizi commerciali presi di mira. Uno sgarbo, una parola mal detta, un rifiuto: gesti che l’uomo, evidentemente, interpretava come attacchi personali ai quali reagire con la violenza.

I militari, coordinati dal tenente Sebastiano Meloni, avevano inquadrato il presunto autore fin dai primi eventi: Arnolfo D’Agostino, infatti, era stato notato passeggiare con il proprio cane, in piena notta, sia sul luogo del primo che del secondo incendio. Insospettiti, i carabinieri lo avevano fermato e, perquisendolo, lo avevano trovato in possesso di un machete della lunghezza di 40 centimetri. Circostanza, questa, che aveva fatto scattare una prima denuncia nei suoi confronti.

Determinanti, ai fini delle indagini, le immagini estratte dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, nonché gli esiti di una perquisizione domiciliare nel corso della quale i carabinieri hanno rinvenuto vestiti che ancora avevano odore di fumo e combustibile compatibili con quelli visibili nei filmati. E non è tutto, una volta portato in caserma, D’Agostino aveva minacciato di appiccarvi il fuoco.

Tutti elementi riferiti puntualmente alla Procura della Repubblica che ha chiesto ed ottenuto dal gip la misura cautelare appena eseguita.

Tuttavia, nei sei giorni trascorsi dai primi episodi, i carabinieri della stazione di Arma di Taggia, compresa la delicatezza della situazione, hanno eseguito una serie di servizi straordinari di controllo del territorio per essere in grado di intervenire e, eventualmente, arrestare l’individuo in flagranza di reato ovvero, poterne contenere comunque le azioni. Servizi che proseguiranno comunque in risposta alle emergenze della collettività che i Carabinieri sono chiamati a proteggere, atteso che il controllo del territorio e la vicinanza al cittadino sono peculiarità dell’Arma, specie dove essa costituisce unico presidio. I Carabinieri di Arma di Taggia hanno quindi “spento gli incendi”, pur continuando le verifiche del caso in ordine al rogo che ha attinto uno scooter due giorni fa nella stessa città.

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