La riflessione

Afghanistan, Pd provinciale di Imperia: «Chiediamo ai comuni di accogliere bambini, donne e uomini in pericolo»

«Invochiamo una nuova politica europea basata sulla cooperazione per lo sviluppo e l'equa distribuzione delle risorse, con una maggiore attenzione ai più indifesi»

Afghanistan

Imperia. Il Pd provinciale di Imperia si esprime in merito alla drammatica situazione vissuta dal popolo afghano.

«Sapevamo che sarebbe successo. La politica internazionale in questi vent’anni non ha fatto abbastanza ed il risultato al quale stiamo assistendo, inopportunamente e non a sorpresa, è rappresentato dalla cinica semplicità di uno scatto fotografico, diventato ben presto simbolo di quanto stia accadendo in queste ore in Afghanistan con la rapida presa del potere da parte dei talebani. 640 persone ammassate all’interno del c-17 reach 871 rappresentano infatti l’ultima speranza verso la libertà di chi aveva creduto di poter costruire nel proprio Paese una società più aperta e democratica. A ciò si aggiungono le grida d’allarme lanciate sui social che mostrano nettamente e una volta di più come siano le donne ed i bambini a rischiare maggiormente nel contesto attuale» – dice il Pd provinciale di Imperia.

«Dove sono finiti i buoni propositi della politica mondiale di esportazione della democrazia e l’auspicio di realizzazione di un nuovo Paese civile? Perché un esercito numeroso e ben fornito, le stime parlano di 300.000 soldati afghani formati e ben equipaggiati, si è disperso dinnanzi a 70.000 talebani? Quali decisioni verranno prese dinnanzi all’imminente questione demografica che ha visto città come Kabul decuplicarsi con stime locali che parlano di una popolazione attuale di 5 milioni di persone a fronte delle 500.000 di vent’anni fa? Oggi la politica internazionale deve dare delle risposte, mentre noi come Partito Democratico della provincia di Imperia non possiamo fare altro che prendere atto dell’insuccesso di una politica di potenza basata troppo spesso sull’uso sproporzionato della forza, e invocare una nuova politica europea basata sulla cooperazione per lo sviluppo e l’equa distribuzione delle risorse, con una maggiore attenzione ai più indifesi» – afferma.

«Oggi la politica internazionale deve dare risposte nuove e l’Italia deve spingere l’Europa a comprendere il cambiamento in atto a livello internazionale e assumere un ruolo diverso e autonomo anche a tutela dei propri interessi e della propria identità e cultura. In questo senso il Pd provinciale fa suo l’appello del gruppo eurodeputati alle istituzioni europee affinché si mettano in campo tutte le energie e le capacità per evacuare in sicurezza, e nel più breve tempo possibile, le persone in pericolo. I paesi dell’Unione Europea devono congiuntamente farsi carico di coloro che scappano dal territorio afghano poiché “perseguitati” e in quanto tali non possiamo permetterci di abbandonarli. Pertanto chiediamo ai comuni della nostra provincia di aderire all’appello dell’Anci di ampliare la rete Sai già presente nei nostri territori per poter accogliere e inserire, non solo le famiglie che rientrano nel programma di protezione definito dal Governo del personale civile afghano collaboratore del contingente militare nazionale, ma anche tutti i bambini, le donne e gli uomini afghani in pericolo».

(Foto © Copyright Ansa/Epa)

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